PPENESTE E IL SUO TEMPIO DELLA FORTUITA
Palestrina sta sulla cordigliela sabino-ernica, sul monte Gli-
cestro, detto in antico Arentinus ('), all'angolo dove l'Appennino
piega verso Oriente (2), e precisamente dove la soglia, da essa
detta prenestina, dà accesso alla valle latina. Poiché di questa
soglia in antico, come oggi, si valsero le comunicazioni tra Roma
e la valle dell'Anione e del Tevere con la valle del Sacco e
del Liri e la Campania (3) e per la vicinanza del mare ebbe
importanza strategica e commerciale (4). « La solidità, dice il
Nissen (5), dà una chiave per intendere la gloria di Praeneste (6) ;
come seconda s'aggiunge la posizione geografica. Dalla sua som-
mità il cittadino vede la costa da Astura a Caere, ha innanzi a
sè quasi all'eguale distanza i porti di Antium e di Ostia, scorge
a destra la larga pianura vulcanica sino al bosco Ciminio, a sini-
stra i monti dei Volsci e degli Ernici con valle che attrae il pas-
seggero verso il sud (n). Il panorama insegna che questo bastione
dell'Appennino era destinato a diventare città di commercio e
città capitale per il circondario, ma anche, trovandosi al punto
di congiunzione di due orbite fu meno di Arida, Tusculum o
Tibur tocca dalla influenza del Lazio e di Roma ».
La descrizione, che ne dà Strabone (5, 3, 11) è tanto caratte-
ristica, che non può essere trascurata:
a In vista degli abitanti di Roma sono Tibur, Praeneste e
Tusculum. Tibur è quella, in cui è il tempio di Ercole e la ca-
scata ... Praeneste è dove esiste il tempio famoso della Fortuna
Palestrina sta sulla cordigliela sabino-ernica, sul monte Gli-
cestro, detto in antico Arentinus ('), all'angolo dove l'Appennino
piega verso Oriente (2), e precisamente dove la soglia, da essa
detta prenestina, dà accesso alla valle latina. Poiché di questa
soglia in antico, come oggi, si valsero le comunicazioni tra Roma
e la valle dell'Anione e del Tevere con la valle del Sacco e
del Liri e la Campania (3) e per la vicinanza del mare ebbe
importanza strategica e commerciale (4). « La solidità, dice il
Nissen (5), dà una chiave per intendere la gloria di Praeneste (6) ;
come seconda s'aggiunge la posizione geografica. Dalla sua som-
mità il cittadino vede la costa da Astura a Caere, ha innanzi a
sè quasi all'eguale distanza i porti di Antium e di Ostia, scorge
a destra la larga pianura vulcanica sino al bosco Ciminio, a sini-
stra i monti dei Volsci e degli Ernici con valle che attrae il pas-
seggero verso il sud (n). Il panorama insegna che questo bastione
dell'Appennino era destinato a diventare città di commercio e
città capitale per il circondario, ma anche, trovandosi al punto
di congiunzione di due orbite fu meno di Arida, Tusculum o
Tibur tocca dalla influenza del Lazio e di Roma ».
La descrizione, che ne dà Strabone (5, 3, 11) è tanto caratte-
ristica, che non può essere trascurata:
a In vista degli abitanti di Roma sono Tibur, Praeneste e
Tusculum. Tibur è quella, in cui è il tempio di Ercole e la ca-
scata ... Praeneste è dove esiste il tempio famoso della Fortuna