I RESTAURI DEL PANTHEON DAL SECOLO XV AL XVIII
Cessate le civili discordie e le turbolenze, che durante l'e-
silio avignonese della sede pontificia agitarono Roma nella se-
conda metà del secolo decimoquarto, e cessato pure lo scisma
con la elezione di Martino V, questo pontefice, della nobile
famiglia romana dei Colonna, volse subito le sue cure a risar-
cire i danni subiti dalla deserta città per restituirle il perduto
decoro. Nella più antica vita di Martino V, scritta da un con-
temporaneo e per la prima volta pubblicata dall'illustre mon-
signor Duchesne, è riferito che entrando egli in Roma il 22 set-
tembre dell'anno 1421 «■ invenit civitatem Romanam pacificam,
sed ita inopia laborantem ut vix prae se civitatis faciem ferret ;
omnis cultus, omnis ornatus, propter mala quibus afflicta fuerat,
ab ipsa recesserat. Compassus pius pontifes civitate suae, omnem
modum quo restaurari posset adhibuit ; et tandem per pontificis
studium de tempore in tempus sic convaluit, ut inter primores
Italiae civitates quoad opes et cives egregios verissime pontifi-
catus sui tempore computali potuerit, meritoque etiam non modo
summus pontifex Romanus, sed patriae pater debuit appel-
lari » (')•
Martino V ristabilì l'ufficio dei magìstri viarum, che più
non esisteva, e fece riattare le strade ; ebbe cura di salvare dalla
ultima rovina i pubblici edifici; ristaurò molte chiese, special-
mente le parrocchiali e le basiliche maggiori. Per l'impulso e
(') Duchesne, Liber pontif., toni. II, pag. 520.
Cessate le civili discordie e le turbolenze, che durante l'e-
silio avignonese della sede pontificia agitarono Roma nella se-
conda metà del secolo decimoquarto, e cessato pure lo scisma
con la elezione di Martino V, questo pontefice, della nobile
famiglia romana dei Colonna, volse subito le sue cure a risar-
cire i danni subiti dalla deserta città per restituirle il perduto
decoro. Nella più antica vita di Martino V, scritta da un con-
temporaneo e per la prima volta pubblicata dall'illustre mon-
signor Duchesne, è riferito che entrando egli in Roma il 22 set-
tembre dell'anno 1421 «■ invenit civitatem Romanam pacificam,
sed ita inopia laborantem ut vix prae se civitatis faciem ferret ;
omnis cultus, omnis ornatus, propter mala quibus afflicta fuerat,
ab ipsa recesserat. Compassus pius pontifes civitate suae, omnem
modum quo restaurari posset adhibuit ; et tandem per pontificis
studium de tempore in tempus sic convaluit, ut inter primores
Italiae civitates quoad opes et cives egregios verissime pontifi-
catus sui tempore computali potuerit, meritoque etiam non modo
summus pontifex Romanus, sed patriae pater debuit appel-
lari » (')•
Martino V ristabilì l'ufficio dei magìstri viarum, che più
non esisteva, e fece riattare le strade ; ebbe cura di salvare dalla
ultima rovina i pubblici edifici; ristaurò molte chiese, special-
mente le parrocchiali e le basiliche maggiori. Per l'impulso e
(') Duchesne, Liber pontif., toni. II, pag. 520.