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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 37.1909

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Vaglieri, Dante: Preneste e il suo Tempio della Fortuna
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https://doi.org/10.11588/diglit.14879#0217
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Frenesie e il suo Tempio della Fortuna

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con l'oracolo. Ambedue queste città stanno sull'istessa montagna,
distano l'una dall'altra circa cento stadii, da Roma Praeneste il
doppio, Tibur meno. Dicono ambedue di origine greca e almeno
che Praeneste dapprincipio siasi chiamata Polystephanos (s). Forti
ambedue, molto più forte è Praeneste (9) ; ha infatti quale rocca
sopra la città un alto monte, che un burrone divide dalla mon-
tagna, la quale sovrasta per due stadii, salendo direttamente
Oltre ad essere forte, è anche perforata d'ogni parte, sino alla
pianura, con canali coperti, alcuni per l'acqua, altri per sortite
nascoste, in uno dei quali morì Mario assediato. Per le altre
città si stima per lo più un bene l'esser forte, per i Prenestini
ciò divenne un malanno, causa i tumulti dei Romani. Si rifuggiano
infatti colà i rivoluzionarii ; quando questi sono costretti ad ar-
rendersi, oltre al danno della città avviene che il paese vada in
mano d'altri, la colpa cadendo sugli innocenti. Scorre attraverso
il territorio il fiume Verestis. Le menzionate città stanno ad
oriente di Roma «.

E fu Praeneste, specialmente per la sua posizione, in tempo
abbastanza antico città ricca e civile (10). Ne abbiamo prove si-
cure — più che nelle sue lunghe mura poligonali che salgono
sino all'arce e che sono per certo di epoche diverse (") — nei
corredi delle sue tombe famose (12), che mostrano stretti rapporti
col mondo straniero certamente per le vie del mare, non da essa
lontano, ma visibile attraverso la soglia di Valmontone tra i
monti Lepini e gli Albani, e meta dei prenestini, che fecero
probabilmente scalo ad Antium.

Una vita fiorente commerciale si svolse infatti in antico
sul tratto di costa prospiciente a Preneste, vita che destando le
cupidigie di Roma fu appunto causa delle guerre ostinate della
città (13). Per tal rapporto ancora si spiegano le relazioni tra
Preneste ed i Volsci (M). L'esistenza di una via, la cui impor-
tanza fu limitata quando Roma fece convergere tutte le vie verso
di sè, è testimoniata dalla mossa di Cincinnato (l5).
 
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