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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 40.1912

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Pinza, Giovanni: Monumenti paleoetnologici raccolti nei musei comunali
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https://doi.org/10.11588/diglit.14882#0019
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Monumenti paleoetnologici

aprire la via Venti Settembre. De Rossi (l) credette che fosse
un sepolcro; ma oggi tutti sono d'accordo nel riconoscervi la fa-
vissa di un tempio. Parimenti alla decorazione, e, insieme, aria
copertura del tempio di Giove capitolino, appartennero alcune ter-
recotte policrome trovate a più riprese su quel colle; la maschera
di un coppo trovata dal lato opposto del colle sul vergine, deve
provenire da uno dei tempii colà situato, probabilmente da quello
di Giunone Moneta. Infine gli sterri per la sistemazione di piazza
Magnanapoli ridonarono la luce ai vesti delle mura « serviane »
e di una necropoli non anteriore al IV secolo a. Cr

Più estesi furono gli scavi nell' Esquilino, i quali fruttarono
la scoperta della maggiore necropoli civica a noi nota, restata in
uso per lungo volgere di secoli. Le scoperte avvennero esclusi-
vamente nei lavori stradali compiuti per preparare la rete via-
bile al quartiere che ivi doveva sorgere.

Il pianoro esquilino, assai alto, male si raccordava con le
zone circostanti già abitate; per evitare troppo bruschi dislivelli,
i piani stradali furono portati ad una quota inferiore al piano di
campagna ancor più di quanto fosse alto ivi il banco di sca-
richi, che per una altezza variabile dai 5 ai 7 metri copriva il
piano di campagna antichissimo, il cui livello era stato mantenuto
sin dopo i tempi augustei. Ciò è quanto dire che gli sterri per
l'apertura della rete stradale avanzavano ovunque in trincea col
piano ben addentro al vergine, nel quale erano appunto scavate
le tombe. Queste erano incavate generalmente a così poca pro-
fondità, che il loro fondo appariva nettamente al disopra di
quello delle trincee mantenuto alla quota assegnata al piano
stradale.

Gli studiosi di antichità volgevano allora la mente soltanto
al materiale monumentale e artistico che in copia straordinaria
e di sommo pregio tornava alla luce quasi ogni giorno ; nè po-

(l) M. De Eossi, Copioso deposito di stoviglie ed altri oggetti ar-
caici, in Bull. com. 1878.

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