Un monumento quasi ignorato della regione prima
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dei cimiteri cristiani delle vie Appia ed Ardeatina: e ciò risulta,
come notano i compilatori del Corpus inscriptionum latinarum,
dalla testimonianza dei catalogi del museo borgiano e di Gaetano
Marini.
Tra queste epigrafi, che allora ripubblicai in massa e senza
speciali annotazioni, trattandosi di uno scritto di carattere ge-
nerale, una merita speciale commento per l'alta sua importanza
negli studi di topografia romana; ed è opportuno rilevarne pre-
sentemente l'insigne valore topografico (').
L'epigrafe in questione è quasi quadrata, misurando centi-
metri 28 X 29. Fu registrata dal Marini come proveniente « e coe-
meterio Praetextati (?) », e pubblicata nella sua opera delle
iscrizioni con la seguente indicazione: Velitris in ecclesia ss. Tri-
nitatis, cum lipsanis s. m. Joviìii eductis e coem. Praetextati (3).
Dai regesti poi della lipsanoteca pontificia risulta che fu scoperta
nel 1780 in coemeterio Praetextati. E siccome nel sec. XVITI
il vero cimitero di Pretestato alla sinistra dell'Appia era scono-
sciuto e questo nome si dava principalmente agli ipogei setten-
trionali del cimitero di Callisto, più vicini alla chiesa del Do-
mine quo vadis, così risulta che l'iscrizione di Giovino emerse
dai sotterranei di quella zona.
Fu poi edita dal Cardinali, eli e erroneamente la dette come
proveniente dal cimitero di s. Sebastiano (4), e si diffuse in
ampi commenti filologici ed epigrafici, quasi nulla curandosi della
indicazione topografica in rapporto agli antichi monumenti di
Roma, dal Bauco (5) e dall' Orelli-Henzen (4131 = 4924).
(J) Bull, cit., pag. 270.
(2) Ms. vatic, 289,6.
(3) Marini ap. Mai, Script, veterum nova collectio, toin. V, pag. 383,
n. 5.
(*) Opuscoli letterari bolognesi, voi. II, fase. IX. Bologna, 1819,
pag. 116, n. XL; pag. 121, n. XL ; Iscriz. antiche inedite, pag. 5, ri. XL,
pag. 10, n. XL; Iscriz. antiche veliterne, Koma, 1823, pag. 198, n. CXXXII.
(5) Compendio della storia di Velletri, II, pag. 144.
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dei cimiteri cristiani delle vie Appia ed Ardeatina: e ciò risulta,
come notano i compilatori del Corpus inscriptionum latinarum,
dalla testimonianza dei catalogi del museo borgiano e di Gaetano
Marini.
Tra queste epigrafi, che allora ripubblicai in massa e senza
speciali annotazioni, trattandosi di uno scritto di carattere ge-
nerale, una merita speciale commento per l'alta sua importanza
negli studi di topografia romana; ed è opportuno rilevarne pre-
sentemente l'insigne valore topografico (').
L'epigrafe in questione è quasi quadrata, misurando centi-
metri 28 X 29. Fu registrata dal Marini come proveniente « e coe-
meterio Praetextati (?) », e pubblicata nella sua opera delle
iscrizioni con la seguente indicazione: Velitris in ecclesia ss. Tri-
nitatis, cum lipsanis s. m. Joviìii eductis e coem. Praetextati (3).
Dai regesti poi della lipsanoteca pontificia risulta che fu scoperta
nel 1780 in coemeterio Praetextati. E siccome nel sec. XVITI
il vero cimitero di Pretestato alla sinistra dell'Appia era scono-
sciuto e questo nome si dava principalmente agli ipogei setten-
trionali del cimitero di Callisto, più vicini alla chiesa del Do-
mine quo vadis, così risulta che l'iscrizione di Giovino emerse
dai sotterranei di quella zona.
Fu poi edita dal Cardinali, eli e erroneamente la dette come
proveniente dal cimitero di s. Sebastiano (4), e si diffuse in
ampi commenti filologici ed epigrafici, quasi nulla curandosi della
indicazione topografica in rapporto agli antichi monumenti di
Roma, dal Bauco (5) e dall' Orelli-Henzen (4131 = 4924).
(J) Bull, cit., pag. 270.
(2) Ms. vatic, 289,6.
(3) Marini ap. Mai, Script, veterum nova collectio, toin. V, pag. 383,
n. 5.
(*) Opuscoli letterari bolognesi, voi. II, fase. IX. Bologna, 1819,
pag. 116, n. XL; pag. 121, n. XL ; Iscriz. antiche inedite, pag. 5, ri. XL,
pag. 10, n. XL; Iscriz. antiche veliterne, Koma, 1823, pag. 198, n. CXXXII.
(5) Compendio della storia di Velletri, II, pag. 144.