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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 47.1919

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Laffranchi, Lodovico: Gli ampliamenti del pomerio di Roma nelle testimonianze numismatiche
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https://doi.org/10.11588/diglit.14889#0022
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Gli ampliamenti del pomerio di Roma

distanza ai piedi del Palatino, sino all'ara di Conso. alla Curia antica,
al sacello dei Lari. Il Foro Ronia.no ed il Campidoglio si credono ag-
giunti da Tito Tazio ; ove il terminasse Claudio, è agevole conoscerli!,
essendo scritto nei libri pubblici »,

Aulo Gellio, un retore del tempo di Antonino, così scriveva
«(ili auguri romani, che hanno trattato degli auspici, così defi-
nirono il pomerio:// pomerio è uno spazio frale mura e, la campaqna-
propriamente detta, detenni/nato da limili fissi, oltre i quali non hanno
■più luogo gli auspicii urbani. 11 pomerio stabilito da Romolo si arre-
stava ai piedi del Palatino, ma si estese sotto la Repubblica e finì
per abbracciare parecchie colline. Per aver diritto di estendere il
pomerio, bisognava aver ingrandito con una conquista sui nemici
il territorio romano. Si è chiesto, e si chiede ancora da molti,
perchè, mentre dei nostri sette colli sei l'anno parte del pomerio,
l'Aventino, così vicino e così popolato, vi rimane escluso. Perchè
nè re Servio Tullio nè Siila eli e cercò un motivo per giustificare
l'estensione del pomerio, nè Cesare quando lo estese, hanno com-
preso questo colle nella città propriamente detta. Messalla (2) disse
che vi doveva essere una ragione per ciò. La migliore è, secondo
lui, che sull'Aventino aveva Remo presi gli auspicii per la fonda-
zione della città e che ali uccelli si dichiararono contro di lui ed in
favore di Romolo. Ecco perchè, quando hanno esteso il pomerio,
non vi hanno mai compreso l'Aventino riguardato come donatore
di auspici funesti. Parlando di questo monte, non intendo tacere
ciò che si trova nel commentario di Elio antico grammatico. Vi
ho letto che l'Aventino, prima fuori del pomerio, vi fu incluso
dall'imperatare Claudio, rimanendo compreso nel suo limite ».
Viene poi la Vita Aureliani (3) attribuita a Vopiseo :

(0 Notti Attiche XIII, 14.

(2) Valerio Messalla scriveva ai tempi di Cesare, ed a quest'epoca si ri-
ferisce evidentemente anche il periodo precedente.

(3) « Disforia Augusta», Vita Aureliani XXI.
 
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