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Note sulle origini della Regia

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Se quanto esponemmo è vero, dovremmo ritrovare nel gruppo
di case e di sacrari attorno alla Regia le traccie dèlie antiche parti-
zioni della Donius regale.

Sappiamo dalle fonti letterarie che rapporti strettissimi cor-
revano tra i seguenti edifici:
regia

aedes Vestae

atrium Vestae

atrium regium

domus virginea

domus regis sacrificuli

domus publica.
Consideriamo anzitutto la Regia propria.
L'ambiente meridionale (A) ha esattamente la forma di /.is-
yaQov, con vestibolo, sala e basamento rotondo per il focolare.

Per riconoscervi un fiéyaQov domestico dovremmo dimostrare
come tale forma si svolgesse in Italia dalle antiche strutture
quadre e absidale, di cui sono esempi la capanna di Sepino a Cam-
pobasso, dell'età neolitica, la capanna di Taranto, e quella di
Felsina, entrambi dell'età del bronzo. Ma la lunghezza del tempo
intercorso e la mancanza di forme transitorie non consentono di
tracciare, nemmeno sommariamente, una linea di sviluppo. La
pianta a fiéyaqov veniva adottata nel secolo VI per le celle dei
templi a Siracusa, a Selinunte, a Locri, donde poteva esercitare
influenza sull'architettura laziale. In tal caso però avrebbe già avuto
carattere sacro, conveniente piuttosto alla Regia dèi pontefici
che non alla primitiva dimora regale.

Ci basti dunque di constatar la presenza nel Foro di questa
antichissima forni;' architettonica, notando che i tempi mede-
simi la derivarono dalle case, sì che il megaron della Regia,
rispetterebbe pur sempre le sue origini da un tipo domestico.
 
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