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Campanile, Tina: Un cippo funebre ed alcune teste del periodo romano
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.14892#0062
UN CIPPO FUNEBRE
ED ALCUNE TESTE DEL PERIODO ROMANO
(Tav. VII-VITI).
In un incrocio di viali del suggestivo giardino del Museo ar-
cheologico di Firenze, fra una tomba etnisca a camera, quella-
del Crocifisso del Tufo da Orvieto, e il leone sepolcrale in nenfro
di valle Vidone, s'innalza una piccola ara sepolcrale romana
Dal vigile amore di conservare tutto quanto può ricostruire
il passato, sono stati ravvicinati monumenti eretti a tanti secoli,
di distanza.
Questo cippo quadrangolare, sebbene non presenti nulla di
straordinario, nè dal lato artistico, nè dal lato epigrafico, è bene
sia maggiormente conosciuto per aggiungersi alla raccolta del-
l' Altmann (2) cui può portare un tenue contributo per quanto
riguarda le rappresentazioni esistenti su tutte le quattro facce.
La base è riccamente ornata di un toro ricoperto di foglie
di lauro e di un kyma di foglie capovolte (3). L!ara ha nella parte
superiore una specie di rialzo di 1 centimetro di altezza che ser-
viva d'incastro ad un coronamento architettonico, sostenuto dalle
colonnine, che sottili, a spirale, si sollevano' da basi profilate; La
(*) Num. d'invent. 13831. Marmo hmese. Proviene da Roma, villa
Medici. Misura di alt. m. 1,22; di lungh. (alla base) m. 0,98: di largh. (alla
base) ni. 0.73.
(*) L'Altmann, Die rom. Grabaltàré der Kaiserzcit, Berlin, 1905, pag. 272,
menziona appena questo cippo. Cfr. Milani, Il R. Museo Archeologico di Fi-~
rcnze, 1912, voi. I, pag. 324, num. 147 ; voi. II, tav. LVIII.
(3) Un toro simile si ritrova in alcuni altari funebri riprodotti dall'Alt-
mann, op. cit. pag., 51, fig. 41; pag. 98, fig. 82; pag. 117, tavv. I, II ecc^
Torus e kyma come sul nostro, pag. 80, fig. 67 ; pag. 117, fig. 94'; pag. 120,
fig. 96 ecc.
ED ALCUNE TESTE DEL PERIODO ROMANO
(Tav. VII-VITI).
In un incrocio di viali del suggestivo giardino del Museo ar-
cheologico di Firenze, fra una tomba etnisca a camera, quella-
del Crocifisso del Tufo da Orvieto, e il leone sepolcrale in nenfro
di valle Vidone, s'innalza una piccola ara sepolcrale romana
Dal vigile amore di conservare tutto quanto può ricostruire
il passato, sono stati ravvicinati monumenti eretti a tanti secoli,
di distanza.
Questo cippo quadrangolare, sebbene non presenti nulla di
straordinario, nè dal lato artistico, nè dal lato epigrafico, è bene
sia maggiormente conosciuto per aggiungersi alla raccolta del-
l' Altmann (2) cui può portare un tenue contributo per quanto
riguarda le rappresentazioni esistenti su tutte le quattro facce.
La base è riccamente ornata di un toro ricoperto di foglie
di lauro e di un kyma di foglie capovolte (3). L!ara ha nella parte
superiore una specie di rialzo di 1 centimetro di altezza che ser-
viva d'incastro ad un coronamento architettonico, sostenuto dalle
colonnine, che sottili, a spirale, si sollevano' da basi profilate; La
(*) Num. d'invent. 13831. Marmo hmese. Proviene da Roma, villa
Medici. Misura di alt. m. 1,22; di lungh. (alla base) m. 0,98: di largh. (alla
base) ni. 0.73.
(*) L'Altmann, Die rom. Grabaltàré der Kaiserzcit, Berlin, 1905, pag. 272,
menziona appena questo cippo. Cfr. Milani, Il R. Museo Archeologico di Fi-~
rcnze, 1912, voi. I, pag. 324, num. 147 ; voi. II, tav. LVIII.
(3) Un toro simile si ritrova in alcuni altari funebri riprodotti dall'Alt-
mann, op. cit. pag., 51, fig. 41; pag. 98, fig. 82; pag. 117, tavv. I, II ecc^
Torus e kyma come sul nostro, pag. 80, fig. 67 ; pag. 117, fig. 94'; pag. 120,
fig. 96 ecc.