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BERGAMO (chil. 54). — Alberghi: Italia, via Prato. Cappello
d'oro, porta Nuova.
Caffè: Centrale, piazza Cavour. Nazionale, idem. Commercio,
via Prato.
ufficio postaler via della Posta (aperto dalle G alle 5 e dalle 7
alle 9 pom.).
Ufficio telegrafico : via S. Bartolomeo (aperto dalle 7 antimeri-
diane alle 42 pomeridiane).
Librerie: Zucca Bodigiani Emilio, Colombo Carlo, Bolis fratelli,
Alberghetti Emilio, Scuri Edoardo, Cammia Giulio, Fantini Gio-
vanni, Gatruri e Gatti, Legrensi Gio.-Buono, Cattaneo Pietro, Pa-
gnoncelli Vittore, Caccialanza - Alessandro.
Città di circa 40,000 ab., fabbricata sul pendio d'un monte e divisa
in bassa e alta; la prima addossata al monte, l'altra nella sot-
toposta pianura. Sul monte S. Virgilio, sovrastante alla città,
evvi l'antico castello, ora convertito a civile abitazione. — La
storia di questa città è gloriosissima. Sin dall'894 fu da Arnulfo,
re germanico, assediata, presa, incendiata, scannati i suoi citta-
dini: Berengario la restaurò e poscia la pose a sacco; altri molti
guasti toccaronle nelle lotte dei pretendenti al trono d'Italia
e per civili discordie: nel 4258 staccavasi dalla Lega lombarda
e univasi a Federico II; fu travagliata nel 4214 e 4260 dalla ca-
restia e dalla fame; nel 4296 fu stremata dalle fazioni e assog-
gettata ai Visconti che malamente vendicarono la sua alleanza
coi Tedeschi; la perdettero poi i Visconti e gliela restitui-
rono l'armi del Carmagnola nel 4444; s' assoggettò nel 4428 al
governo veneto; s'arrese a re Luigi XII di Francia nel 4509 dopo
la battaglia di Agnadello; mutò e rimutò signorie; ma ebbe il
mal vezzo, male comune d'Italia, delle ambizioni di famiglia,
delle gelosie fra città sorelle e dello spirito municipalista che
tanto l'altlissero, rafforzando gli stranieri invasori. — Patria di
molti uomini celebri fra cui il Colleoni, Bernardo Tasso, il Ti-
raboschi, Mascheroni, Gaetano Donizzetti, Simone Mayr, Angelo
Mai, ecc., ecc.
Al primo entrare nella città si presenta il grandioso fab-
bricato della:
Fiera, composto di 450 botteghe, per uso della fiera che si
tiene ogni anno in estate, e con bella fontana nel mezzo.
Sue cose notevoli sono:
Nella città bassa: S. Spirito, la più ricca chiesa in dipinti. I più
rinomati sono quelli di G. Cavagna, Previtali, Lotto e Borgognone.
S. Alessandro in Croce. Possiede una Deposizione del Cignaroli,
un?Assunta del Bassano, un'altra del Talpino, I' Incoronazione
della Vergine del Moroni.
S. Alessandro in Colonna. Possiede buoni dipinti, tra cui una
Madonna col Bambino e S. Anna del Cavagna, la Trasfigurazione
e il Martirio di S. Alessandro del Salmeggia o Talpino, S. Ales-
sandro del Zucchi, ecc.
S. Bartolomeo. Vanta pitture del Lotto, del Borgognone, dello
Zucchi, del Bramantino, del Panfilo, ecc.
BERGAMO (chil. 54). — Alberghi: Italia, via Prato. Cappello
d'oro, porta Nuova.
Caffè: Centrale, piazza Cavour. Nazionale, idem. Commercio,
via Prato.
ufficio postaler via della Posta (aperto dalle G alle 5 e dalle 7
alle 9 pom.).
Ufficio telegrafico : via S. Bartolomeo (aperto dalle 7 antimeri-
diane alle 42 pomeridiane).
Librerie: Zucca Bodigiani Emilio, Colombo Carlo, Bolis fratelli,
Alberghetti Emilio, Scuri Edoardo, Cammia Giulio, Fantini Gio-
vanni, Gatruri e Gatti, Legrensi Gio.-Buono, Cattaneo Pietro, Pa-
gnoncelli Vittore, Caccialanza - Alessandro.
Città di circa 40,000 ab., fabbricata sul pendio d'un monte e divisa
in bassa e alta; la prima addossata al monte, l'altra nella sot-
toposta pianura. Sul monte S. Virgilio, sovrastante alla città,
evvi l'antico castello, ora convertito a civile abitazione. — La
storia di questa città è gloriosissima. Sin dall'894 fu da Arnulfo,
re germanico, assediata, presa, incendiata, scannati i suoi citta-
dini: Berengario la restaurò e poscia la pose a sacco; altri molti
guasti toccaronle nelle lotte dei pretendenti al trono d'Italia
e per civili discordie: nel 4258 staccavasi dalla Lega lombarda
e univasi a Federico II; fu travagliata nel 4214 e 4260 dalla ca-
restia e dalla fame; nel 4296 fu stremata dalle fazioni e assog-
gettata ai Visconti che malamente vendicarono la sua alleanza
coi Tedeschi; la perdettero poi i Visconti e gliela restitui-
rono l'armi del Carmagnola nel 4444; s' assoggettò nel 4428 al
governo veneto; s'arrese a re Luigi XII di Francia nel 4509 dopo
la battaglia di Agnadello; mutò e rimutò signorie; ma ebbe il
mal vezzo, male comune d'Italia, delle ambizioni di famiglia,
delle gelosie fra città sorelle e dello spirito municipalista che
tanto l'altlissero, rafforzando gli stranieri invasori. — Patria di
molti uomini celebri fra cui il Colleoni, Bernardo Tasso, il Ti-
raboschi, Mascheroni, Gaetano Donizzetti, Simone Mayr, Angelo
Mai, ecc., ecc.
Al primo entrare nella città si presenta il grandioso fab-
bricato della:
Fiera, composto di 450 botteghe, per uso della fiera che si
tiene ogni anno in estate, e con bella fontana nel mezzo.
Sue cose notevoli sono:
Nella città bassa: S. Spirito, la più ricca chiesa in dipinti. I più
rinomati sono quelli di G. Cavagna, Previtali, Lotto e Borgognone.
S. Alessandro in Croce. Possiede una Deposizione del Cignaroli,
un?Assunta del Bassano, un'altra del Talpino, I' Incoronazione
della Vergine del Moroni.
S. Alessandro in Colonna. Possiede buoni dipinti, tra cui una
Madonna col Bambino e S. Anna del Cavagna, la Trasfigurazione
e il Martirio di S. Alessandro del Salmeggia o Talpino, S. Ales-
sandro del Zucchi, ecc.
S. Bartolomeo. Vanta pitture del Lotto, del Borgognone, dello
Zucchi, del Bramantino, del Panfilo, ecc.