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Nuova guida del viaggiatore in Italia (Parte 1): Italia Settentrionale e Centrale — 1876

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https://doi.org/10.11588/diglit.74621#0182

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rature, di bronzi e di marmi; ed ecco perchè l'insieme fa una
impressione eccessivamente pittoresca e perfino fantastica. La
chiesa di S. Marco non è la cattedrale di Venezia che dal 4847;
prima di quest'epoca era S. Pietro di Castello (vedi avanti). La
facciata è un miscuglio di stili fra i quali domina il bizantino.
Sotto le vòlte del primo ordine si vedono i cinque mosaici
rappresentanti : il primo a sinistra, che è di antico lavoro, la
facciata di questo tempio ; il secondo il corpo di S. Marco, al
quale s' inchinano i magistrati veneti, di Leop. del Pozzo ; il
terzo il Giudizio Universale di Lib. Salandri ; gli altri due il
corpo di S. Marco furtivamente trasportato dalla chiesa d'Ales-
sandria d'Egitto (IX secolo) alle navi che lo recarono in Vene-
zia. Gli altri quattro mosaici del secondo ordine figurano la
Deposizione della Croce, la discesa al Limbo, la Risurrezione e
la Trasfigurazione, lavori eseguiti sui cartoni di Maffeo Verona.
Nel centro della stessa facciata veggonsi i quattro celebri Cavalli
di bronzo trasportati a Venezia dall' ippodromo di Costantino-
poli nel 4206, a lungo considerati come lavoro della statuaria
greca, ma attualmente riconosciuti per un'opera romana, pro-
babilmente dell'epoca di Nerone.
Cinque porte di bronzo danno accesso all'atrio, il quale è co-
perto di mosaici rappresentanti soggetti dell'antico e nuovo Te-
stamento. Quello che merita maggior attenzione è posto al di
sopra della porta principale colla figura dell'Evangelista S. Marco,
eseguita nel 4545, sopra un disegno <|i Tiziano, dai fratelli Fr. e
Valerio Zuccato. Oltre la quantità dei preziosi mosaici qui riuniti,
veggonsi pure la colonne di marmo orientale impiegate a sor-
reggere le vòlte e le porte, oppure addossate alle pareti; vari
monumenti antichi, e la tomba di Daniele Manin. I tre pezzi di
marmo rosso posti nel pavimento indicano il sito in cui ebbe
luogo nel 4477 la riconciliazione di papa Alessandro 111 coll'im-
peratore Federico Barbarossa.
A destra dei vestibolo è la cappella Zeno eretta alla memo-
ria del cardinale G.-B. Zeno, il cui monumento in bronzo sta
nel centro; l'altare è ricco di bronzi e marmi.
Tre porte mettono all'interno del tempio; il quale è a croce
greca, lungo 96 passi, largo 80, sormontato da cinque grandi cù-
pole e coperto da una quantità di mosaici. Sopra la porta prin-
cipale vedesi un mosaico dei più antichi della chiesa, rappresen-
tante Gesù fra la Vergine e S. Marco; e un altro grande arco
sopra la porta' stessa in cinque comparti rappresenta alcune
visioni dell'Apocalisse, lavoro dei fratelli Zuccato. A destra en-
trando rimarcasi la pila dell'acqua santa tutta di porfido, la cui
base è un antico altare di greca scultura, ed a sinistra l'altare
della Croce, che ha una tribuna sostenuta da sei colonne, di cui
quella in porfido nero e bianco è la più bella di quante or-
nano questo tempio. La cappella della Madonna dei Miracoli, po-
sta nella navata a sinistra, ha un bell' altare in marmo colle
statue della Vergine, di S. Marco e S. Giovanni; i mosaici figu-
 
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