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comunale, ecc. Nel IMS la peste vi' mietè 30,000 persone. La stirpe
estense, dal 45 dicembre 4288 regnò fino al 4859, eccettuati pe-
riodi rivoluzionari dal 4308 al 4556 e dal 4790 al 4844. France-
sco V, tradendo le confidenze di Ciro Menotti per una cospira-
zione unitaria italiana, nella notte del 3 al 4 febbraio 4854
fece circondare dalle truppe la casa in cui Menotti raccoglievasi
con 34 congiurati, e, dopo aspra lotta di cinque ore, dal nu-
mero e dalla prostrazione delle forze, domati, presi , legati e
carcerati, veniva Ciro Menotti insieme a Vincenzo Borelli ap-
piccato nel 26 maggio 4834. Fuggito il duca nel 4859, il ducato
annettevasi al regno italiano col plebiscito del 42 marzo 4860.
ITINERARIO. — Usciti dalla stazione ferroviaria si entra in
città pel Corso Vittorio Emanuele (già naviglio), ov' è il Palazzo
Reale, con galleria di quadri, e un po' più a manca il Giardino
Reale. Dalla piazza dietro il palazzo andare per una via di-
ritta alla gran strada, detta il Corso della via Emilia, che at-
traversa la città. Al centro e al sud (del Corso sta la piazza
Grande e la Cattedrale. Seguendo il corso verso nord-est si
arriva alla chiesa di S. Agostino, al cui fianco è il Museo La-
pidario; all' altra estremità, la chiesa della Vergine del Car-
mine, e, al nord di questa, nel Corso Canal Grande, la chiesa
di S. Vincenzo.
CHIESE. — Cattedrale. Di stile romano, fu incominciata, per
ordine della contessa Matilde, nel 4099, con disegno del Lan-
franco; consacrata nel 4484, e terminata più tardi nelle sue
parti superiori. Le sculture della facciata rappresentano la sto-
ria dei primi uomini e la morte del re Artù, e sono di Ni-
cotao e di Guilelmo; dal lato sud a destra verso il coro,
la storia di S. Geminiano, bassorilievo d' Agostino di Firenze.
Nell' interno sul terzo altare a sinistra una Pala di Serafino dei
Serafini ; nell' altare seguente un quadro di Dosso Dossi. Mo-
numenti di Ercole III e di Claudio Rangoni, di Giulio Ro-
mano ; la Natività di Gesù Cristo in plastica (sotto chiave) è di
A. Begarelli ; un pulpito del 4522 di F. Ferri. Il coro è ornato
di sculture del principio del XII secolo; gli stalli sono di Cri-
stoforo Lendenari.
Il campanile o la Ghirlandino, costrutto nel 4224 al 4319,
alto metri 402, è uno dei quattro campanili più curiosi del-
1' Italia settentrionale. Ivi si conserva la famosa Secchia ra-
pita, soggetto del poema del Tassoni, di cui si vede la statua
dietro il campanile medesimo.
S. Francesco. Il bel monumento del 4840 in memoria della
preservazione dal colèra è di L. Mainoni ; la tavola nel coro
figurante S. Francesco di Assisi; di A. Malalesti; la Deposizione
del Redentore di A. Begarelli. È questa una composizione gran-
diosa, con 43 figure di grandezza naturale in terra cotta.
B. Vergine del Carmine. Possiede nella cupola un bell' af-
fresco del Calabrese, figurante il Paradiso.
S. Pietro, all' estremità S, della città ; gran chiesa a cinque
comunale, ecc. Nel IMS la peste vi' mietè 30,000 persone. La stirpe
estense, dal 45 dicembre 4288 regnò fino al 4859, eccettuati pe-
riodi rivoluzionari dal 4308 al 4556 e dal 4790 al 4844. France-
sco V, tradendo le confidenze di Ciro Menotti per una cospira-
zione unitaria italiana, nella notte del 3 al 4 febbraio 4854
fece circondare dalle truppe la casa in cui Menotti raccoglievasi
con 34 congiurati, e, dopo aspra lotta di cinque ore, dal nu-
mero e dalla prostrazione delle forze, domati, presi , legati e
carcerati, veniva Ciro Menotti insieme a Vincenzo Borelli ap-
piccato nel 26 maggio 4834. Fuggito il duca nel 4859, il ducato
annettevasi al regno italiano col plebiscito del 42 marzo 4860.
ITINERARIO. — Usciti dalla stazione ferroviaria si entra in
città pel Corso Vittorio Emanuele (già naviglio), ov' è il Palazzo
Reale, con galleria di quadri, e un po' più a manca il Giardino
Reale. Dalla piazza dietro il palazzo andare per una via di-
ritta alla gran strada, detta il Corso della via Emilia, che at-
traversa la città. Al centro e al sud (del Corso sta la piazza
Grande e la Cattedrale. Seguendo il corso verso nord-est si
arriva alla chiesa di S. Agostino, al cui fianco è il Museo La-
pidario; all' altra estremità, la chiesa della Vergine del Car-
mine, e, al nord di questa, nel Corso Canal Grande, la chiesa
di S. Vincenzo.
CHIESE. — Cattedrale. Di stile romano, fu incominciata, per
ordine della contessa Matilde, nel 4099, con disegno del Lan-
franco; consacrata nel 4484, e terminata più tardi nelle sue
parti superiori. Le sculture della facciata rappresentano la sto-
ria dei primi uomini e la morte del re Artù, e sono di Ni-
cotao e di Guilelmo; dal lato sud a destra verso il coro,
la storia di S. Geminiano, bassorilievo d' Agostino di Firenze.
Nell' interno sul terzo altare a sinistra una Pala di Serafino dei
Serafini ; nell' altare seguente un quadro di Dosso Dossi. Mo-
numenti di Ercole III e di Claudio Rangoni, di Giulio Ro-
mano ; la Natività di Gesù Cristo in plastica (sotto chiave) è di
A. Begarelli ; un pulpito del 4522 di F. Ferri. Il coro è ornato
di sculture del principio del XII secolo; gli stalli sono di Cri-
stoforo Lendenari.
Il campanile o la Ghirlandino, costrutto nel 4224 al 4319,
alto metri 402, è uno dei quattro campanili più curiosi del-
1' Italia settentrionale. Ivi si conserva la famosa Secchia ra-
pita, soggetto del poema del Tassoni, di cui si vede la statua
dietro il campanile medesimo.
S. Francesco. Il bel monumento del 4840 in memoria della
preservazione dal colèra è di L. Mainoni ; la tavola nel coro
figurante S. Francesco di Assisi; di A. Malalesti; la Deposizione
del Redentore di A. Begarelli. È questa una composizione gran-
diosa, con 43 figure di grandezza naturale in terra cotta.
B. Vergine del Carmine. Possiede nella cupola un bell' af-
fresco del Calabrese, figurante il Paradiso.
S. Pietro, all' estremità S, della città ; gran chiesa a cinque