284
de' Servi. Da questo punto lontano e deserto convien fare una
lunga giravolta a nord-ovest per arrivare alla chiesa di S. Ago-
stino; più lungi, sempre sulla stessa direzione, si giunge alla
chiesa del Carmine, donde si ritorna a nord-est, alla piazza
del Campo, centro della città.
PIAZZE. — Piazza del campo, ora Vittorio Emanuele. È situata
nel centro della città, ed era già il fòro della repubblica. È
circondata dal Palazzo pubblico, dal Palazzo dell'Antica Signo-
ria, dal Casino dei Nobili, già tribunale di commercio. Su que-
sta piazza s' innalza la Torre detta la Mangia (vedi, avanti). La
piazza è abbellita d'una elegante fontana (fonte Gaja), icui bas-
sorilievi furono eseguiti, dal 4402 al 4449, da J. della Quercia. Fu
recentemente ristaurata. Si è su questa piazza che il 45 agosto,
si fanno annualmente le corse dei cavalli.
CHIESE. — Cattedrale. Situata nel punto più elevato della città,
cominciata nel 4229, è uno de' monumenti rinomati d' Italia. La
sua lunghezza è di 89 m. 50. La facciata, adorna di molte sta-
tue e busti, è opera di G. Pisano. Nell'interno vedesi un bel-
lissimo pavimento con varie composizioni, di cui le principali sono
di Beccafumi; nella cappella Chigi, le statue di S. Gerolamo, della
Maddalena, degli Angeli, del Bernini; quadro della Visitazione del
Maratta.
Il grandioso Coro è opera di varie epoche, cui lavorarono di-
versi artisti, fra cui i Tonghi, Frà Jacopo da Verona, B. Ne-
groni. Gli affreschi sono del Beccafumi, del Satimbeni, del Ric-
cio. L'altar maggiore è disegno del Peruzzi; le otto statue alle
colonne, del Beccafumi. Nelle due cappelle laterali veggonsi due
tavole di Buoninsegna; in quella di S. Giovanni, scolture in bas-
sorilievo di Giacomo della Quercia, Ghiberti, Donatello.
Sparsi nella chièsa 'vi sono vari oggetti notevoli: il monu-
mento a Bandino Bandini attribuito a Michelangelo; un basso-
rilievo in bronzo che scopre la tomba di un vescovo, di Do-
natello; una pila sostenuta da un candelabro d' antico lavoro;
un'altra pila di G. Della Quercia, e finalmente il magnifico pul-
pito, di N. Pisano, eseguito nel 4266 coll' aiuto del suo figlio
Giovanni e di Arnolfo di Lapó.
Nella sagrestia, detta Libreria, fatta costrurre dal cardinale
Francesco Piccolomini (poi Pio III), nel 4495, veggonsi affreschi
di Pinturicchio, sopra disegni attribuiti a Raffaello. La statua
in bronzo è del Signorini; il monumento di Mascagni, di S.
Ricci; quello pel governatore Bianchi, di P. Tenerani. Il gruppo
delle Tre Grazie, è al Museo (vedi avanti).
Dalla piazza della Cattedrale si discende per una scala al Batti-
stero di :
S. Giovanni. Esso è situato precisamente al disotto della cat-
tedrale stessa, e presenta vari bassorilievi di Donalello, di
G. della Quercia, del Ghiberti, del Vecchietta.
S. Agostino, rifatta nel 4750 da Vanvitelli. Contiene molti di-
pinti, fra cui la Comunione di San Gerolamo del Pietrazzi;
de' Servi. Da questo punto lontano e deserto convien fare una
lunga giravolta a nord-ovest per arrivare alla chiesa di S. Ago-
stino; più lungi, sempre sulla stessa direzione, si giunge alla
chiesa del Carmine, donde si ritorna a nord-est, alla piazza
del Campo, centro della città.
PIAZZE. — Piazza del campo, ora Vittorio Emanuele. È situata
nel centro della città, ed era già il fòro della repubblica. È
circondata dal Palazzo pubblico, dal Palazzo dell'Antica Signo-
ria, dal Casino dei Nobili, già tribunale di commercio. Su que-
sta piazza s' innalza la Torre detta la Mangia (vedi, avanti). La
piazza è abbellita d'una elegante fontana (fonte Gaja), icui bas-
sorilievi furono eseguiti, dal 4402 al 4449, da J. della Quercia. Fu
recentemente ristaurata. Si è su questa piazza che il 45 agosto,
si fanno annualmente le corse dei cavalli.
CHIESE. — Cattedrale. Situata nel punto più elevato della città,
cominciata nel 4229, è uno de' monumenti rinomati d' Italia. La
sua lunghezza è di 89 m. 50. La facciata, adorna di molte sta-
tue e busti, è opera di G. Pisano. Nell'interno vedesi un bel-
lissimo pavimento con varie composizioni, di cui le principali sono
di Beccafumi; nella cappella Chigi, le statue di S. Gerolamo, della
Maddalena, degli Angeli, del Bernini; quadro della Visitazione del
Maratta.
Il grandioso Coro è opera di varie epoche, cui lavorarono di-
versi artisti, fra cui i Tonghi, Frà Jacopo da Verona, B. Ne-
groni. Gli affreschi sono del Beccafumi, del Satimbeni, del Ric-
cio. L'altar maggiore è disegno del Peruzzi; le otto statue alle
colonne, del Beccafumi. Nelle due cappelle laterali veggonsi due
tavole di Buoninsegna; in quella di S. Giovanni, scolture in bas-
sorilievo di Giacomo della Quercia, Ghiberti, Donatello.
Sparsi nella chièsa 'vi sono vari oggetti notevoli: il monu-
mento a Bandino Bandini attribuito a Michelangelo; un basso-
rilievo in bronzo che scopre la tomba di un vescovo, di Do-
natello; una pila sostenuta da un candelabro d' antico lavoro;
un'altra pila di G. Della Quercia, e finalmente il magnifico pul-
pito, di N. Pisano, eseguito nel 4266 coll' aiuto del suo figlio
Giovanni e di Arnolfo di Lapó.
Nella sagrestia, detta Libreria, fatta costrurre dal cardinale
Francesco Piccolomini (poi Pio III), nel 4495, veggonsi affreschi
di Pinturicchio, sopra disegni attribuiti a Raffaello. La statua
in bronzo è del Signorini; il monumento di Mascagni, di S.
Ricci; quello pel governatore Bianchi, di P. Tenerani. Il gruppo
delle Tre Grazie, è al Museo (vedi avanti).
Dalla piazza della Cattedrale si discende per una scala al Batti-
stero di :
S. Giovanni. Esso è situato precisamente al disotto della cat-
tedrale stessa, e presenta vari bassorilievi di Donalello, di
G. della Quercia, del Ghiberti, del Vecchietta.
S. Agostino, rifatta nel 4750 da Vanvitelli. Contiene molti di-
pinti, fra cui la Comunione di San Gerolamo del Pietrazzi;