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Piazza del Palazzo di Città.— E decorata del monumento al conte
Verde (Amedeo VI), disegnato da Palagi, e fuso in bronzo da Colla.
Piazza Bodorii. — In essa notasi il bel mercato coperto, ed un
pubblico lavatoio inferiormente ad esso.
Piazza Vittorio Emanuele. — D'imponente aspetto per la sua va-
stità e per l'uniformità degli edifici circostanti, è di forma quadri-
lunga, ed ha di estremamente pittorico la scena rappresentata dalle
colline che si innalzano al di là del Po.
PONTI. — Ponte sul Po. - Fu fatto costrurre da Napoleone nel 4840,
con disegno dell'ingegnere Pertinchamp. In faccia ad esso s'in-
nalza la maestosa Chiesa della Gran Madre di Dio.
Ponte sulla Dora. — Merita di essere notato per la solidità della
sua costruzione e l'arditezza del suo arco di 45 metri. Fu eretto
nel 4850 con disegno del Mosca. • '
Ponte di Ferro. — Fu costrutto sul Po nel 4840, in vicinanza al Va-
lentino. È detto di Maria Teresa, e misura 484 metri di lunghezza.
CHIESE. — Torino ha più di 400 chiese, ma la maggior parte co-
strutte secondo il gusto moderno ed offrenti poco interesse. Noi
qui menzioneremo solo le più importanti.
Cattedrale. — Dedicata a S. Giovanni Battista, fu fondata nel 6os,
e nel 4449 fu interamente ricostrutta con disegno di Baccio Pontelli.
L'interno è adorno di pitture a fresco di L. Vacca, Pietro Fea e
Frane. Gonin, di statue e dorature. Sull'altare della seconda cap-
pella a destra entrando, vedesi una tavola a scompartimenti, rap-
presentante la Vergine, Gesù e molti santi, opera attribuita' ad Alb.
Durer. Nella cappella dél Crocefisso, pure a. destra, trovansi duè
statue, del Legros: S. Cristina e .S. Teresa. Dietro l'altar maggiore
una grande invetriata divide la chiesa dalla cappella del S. Sudario,
ossìa della Santa Sindone, alla quale si ascende mediante uno sca-
lone. Disegnata dal P. Guarini, esso vi fece porre le colonne, i pila-
stri e gli archi tutti in marino nero, ciò che le dà un carattere di im-
ponente mestizia. Innalzasi in mezzo un altare in marmo nero a
doppia facciata, ove due sacerdoti possono celebrare la messa con-
temporaneamente : sotto di esso avvi il Sudario o lenzuolo che
servi ad avviluppare il corpo di Cristo. Entro ai vani dei quattro
archi, Carlo Alberto innalzò quattro monumenti di colossale gran-
dezza; quello di Emanuele Filiberto è di P. Marchesi, l'altro del
principe Tommaso è di Gaggini, quello del duca Emanuele II di
Inn. Fraccaroli, e quello di Amedeo VIII di B. Cacciatori. Sotto il
peristilio di sinistra, per cui si ha accesso alla tribuna reale, avvi
la statua della regina Maria Adelaide, scolpita da Revelli.
S. Filippo Neri, via S. Filippo. — É la più vasta e ragguardevole
chiesa di Torino. Fu cominciata coi disegni del Guarini, e nel 4745,
quando crollò la vòlta e buona parte dell'edificio, rifatta dallo Ju-
vara. Nell'interno vedesi l'altar maggiore, ornato da sei colonne
spirali di un bel marmo, circondate da ghirlande in bronzo do-
rato; il quadro rappresentante la Vergine, Gesù e molti santi è di
Carlo Maratta, l'altro raffigurante S. Filippo in estasi di So/imeno,
il martirio di S. Lorenzo di Trevisani, il beato Valfrè che sale al
Piazza del Palazzo di Città.— E decorata del monumento al conte
Verde (Amedeo VI), disegnato da Palagi, e fuso in bronzo da Colla.
Piazza Bodorii. — In essa notasi il bel mercato coperto, ed un
pubblico lavatoio inferiormente ad esso.
Piazza Vittorio Emanuele. — D'imponente aspetto per la sua va-
stità e per l'uniformità degli edifici circostanti, è di forma quadri-
lunga, ed ha di estremamente pittorico la scena rappresentata dalle
colline che si innalzano al di là del Po.
PONTI. — Ponte sul Po. - Fu fatto costrurre da Napoleone nel 4840,
con disegno dell'ingegnere Pertinchamp. In faccia ad esso s'in-
nalza la maestosa Chiesa della Gran Madre di Dio.
Ponte sulla Dora. — Merita di essere notato per la solidità della
sua costruzione e l'arditezza del suo arco di 45 metri. Fu eretto
nel 4850 con disegno del Mosca. • '
Ponte di Ferro. — Fu costrutto sul Po nel 4840, in vicinanza al Va-
lentino. È detto di Maria Teresa, e misura 484 metri di lunghezza.
CHIESE. — Torino ha più di 400 chiese, ma la maggior parte co-
strutte secondo il gusto moderno ed offrenti poco interesse. Noi
qui menzioneremo solo le più importanti.
Cattedrale. — Dedicata a S. Giovanni Battista, fu fondata nel 6os,
e nel 4449 fu interamente ricostrutta con disegno di Baccio Pontelli.
L'interno è adorno di pitture a fresco di L. Vacca, Pietro Fea e
Frane. Gonin, di statue e dorature. Sull'altare della seconda cap-
pella a destra entrando, vedesi una tavola a scompartimenti, rap-
presentante la Vergine, Gesù e molti santi, opera attribuita' ad Alb.
Durer. Nella cappella dél Crocefisso, pure a. destra, trovansi duè
statue, del Legros: S. Cristina e .S. Teresa. Dietro l'altar maggiore
una grande invetriata divide la chiesa dalla cappella del S. Sudario,
ossìa della Santa Sindone, alla quale si ascende mediante uno sca-
lone. Disegnata dal P. Guarini, esso vi fece porre le colonne, i pila-
stri e gli archi tutti in marino nero, ciò che le dà un carattere di im-
ponente mestizia. Innalzasi in mezzo un altare in marmo nero a
doppia facciata, ove due sacerdoti possono celebrare la messa con-
temporaneamente : sotto di esso avvi il Sudario o lenzuolo che
servi ad avviluppare il corpo di Cristo. Entro ai vani dei quattro
archi, Carlo Alberto innalzò quattro monumenti di colossale gran-
dezza; quello di Emanuele Filiberto è di P. Marchesi, l'altro del
principe Tommaso è di Gaggini, quello del duca Emanuele II di
Inn. Fraccaroli, e quello di Amedeo VIII di B. Cacciatori. Sotto il
peristilio di sinistra, per cui si ha accesso alla tribuna reale, avvi
la statua della regina Maria Adelaide, scolpita da Revelli.
S. Filippo Neri, via S. Filippo. — É la più vasta e ragguardevole
chiesa di Torino. Fu cominciata coi disegni del Guarini, e nel 4745,
quando crollò la vòlta e buona parte dell'edificio, rifatta dallo Ju-
vara. Nell'interno vedesi l'altar maggiore, ornato da sei colonne
spirali di un bel marmo, circondate da ghirlande in bronzo do-
rato; il quadro rappresentante la Vergine, Gesù e molti santi è di
Carlo Maratta, l'altro raffigurante S. Filippo in estasi di So/imeno,
il martirio di S. Lorenzo di Trevisani, il beato Valfrè che sale al