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PISTOJA. — Alberghi: Posta. Globo. Londra, vicino alla sta-
zione. Popolo.
Caffè ? Globo.
Città di 12,500 ab., ai piedi dell'Appennino, in fertile pianura,
un miglio distante dall'Ombrone, con vie larghe e dritte.
Le notizie più sicure di questa città risalgono ai tempi del
dominio longobardo. Sino dal tempo della contessa Matilde si
resse in comune ed ebbe poscia propri consoli. Parteggiò ora
pei guelfi ora pei ghibellini; fu occupata da Castruccio Castra-
cani nel 4520, cui venne ritolta da Firenze nel 4525. Un po'
indipendente, un po' sottomessa, lacerata sempre da fazioni ci-
vili, fu fortificata sotto il governo mediceo; nel 4754 occupata
dagli Spagn'uoli dell'infante don Carlo, e col trattato di Vienna
del 4755 destinata a condividere le sue sorti colla Toscana. Pa-
tria di Cino Sinibaldi, noto col nome di Cino da Pistoja, dello
storico Villani e dei due cardinali Eortiguerri e Fabbroni.
Cattedrale (di S. Giacomo). Costrutta nel XII secolo e ristau-
rata nel secolo XIII, secondo ipiani di Nicola Pisano; l'abside
vi fu aggiunta nel 4599 da Giacomo Lafri. Il vestibolo è deco-
rato di affreschi rovinati di Giovanni Cristiani, da Pistoja; al
disopra della porta principale un buon bassorilievo in terra
cotta, rappresentante la Madonna circondata da Angeli, di Andrea
della Robbia. L interno ha quadri ed affreschi di merito di vari,
e vi si notano poi il monumento di Cino da Pistoja, la tomba
del cardinale Fortiguerra, ornata d'un busto e di alti rilievi di
Verocchio e Lorenzetto, un busto in alto rilievo del vescovo Do-
nato de' Medici, di A. Rosellina, ecc. Notevole vi è pure la cap-
pella di S. Giacomo, con un ricco altare in argento, al quale si
lavorò per tutto il XIV e XV secolo. In alto, in una nicchia, la
statua del Santo, circondato da Apostoli e profeti, di Sim. di Ser
Memmo e altri.
Il campanile faceva già parte delle fortificazioni e chiamavasi
allora la Torre del Podestà. Le armi di questo magistrato ne
ornano ancora l'esterno. Si è dandogli la sua attuale destinazione
che vi si aggiunsero i tre ordini d'arcate nel genere pisano.
Battistero di S. Giovanni. Costruzione ettagona in istile italiano
gotico, di Cellino di Nese, dopo il 4559. Le fonti battesimali, più
antiche di tutto l'edificio, datano forse del 4256.
S. Andrea, basilica del XII secolo, ritenuta la cattedrale pri-
mitiva. Sull'architrave dell'entrata, sculture del 4466; l'Adorazione
dei Magi, de' noti artisti' pistojesi Gruamonte ed Adeodato; nel-
l'interno vi è notevole il pulpito di Giovanni da Pisa, ricchis-
simamente decorato.
S. Maria dell' Umiltà, con una facciata nuda, costrutta verso
il 4509 da Ventura Vitoni, allievo di Bramante. La cupola c di
.Vasari, che ornò pure di affreschi il bel vestibolo oblungo. Nel-
l'interno quadri di Gerini, ecc.
. S. Francesco al Prato, del 4294, in istile gotico italiano, con qua-
dri di Margiter itone, ecc. Nella sala del capitolo affreschi dal Va-
PISTOJA. — Alberghi: Posta. Globo. Londra, vicino alla sta-
zione. Popolo.
Caffè ? Globo.
Città di 12,500 ab., ai piedi dell'Appennino, in fertile pianura,
un miglio distante dall'Ombrone, con vie larghe e dritte.
Le notizie più sicure di questa città risalgono ai tempi del
dominio longobardo. Sino dal tempo della contessa Matilde si
resse in comune ed ebbe poscia propri consoli. Parteggiò ora
pei guelfi ora pei ghibellini; fu occupata da Castruccio Castra-
cani nel 4520, cui venne ritolta da Firenze nel 4525. Un po'
indipendente, un po' sottomessa, lacerata sempre da fazioni ci-
vili, fu fortificata sotto il governo mediceo; nel 4754 occupata
dagli Spagn'uoli dell'infante don Carlo, e col trattato di Vienna
del 4755 destinata a condividere le sue sorti colla Toscana. Pa-
tria di Cino Sinibaldi, noto col nome di Cino da Pistoja, dello
storico Villani e dei due cardinali Eortiguerri e Fabbroni.
Cattedrale (di S. Giacomo). Costrutta nel XII secolo e ristau-
rata nel secolo XIII, secondo ipiani di Nicola Pisano; l'abside
vi fu aggiunta nel 4599 da Giacomo Lafri. Il vestibolo è deco-
rato di affreschi rovinati di Giovanni Cristiani, da Pistoja; al
disopra della porta principale un buon bassorilievo in terra
cotta, rappresentante la Madonna circondata da Angeli, di Andrea
della Robbia. L interno ha quadri ed affreschi di merito di vari,
e vi si notano poi il monumento di Cino da Pistoja, la tomba
del cardinale Fortiguerra, ornata d'un busto e di alti rilievi di
Verocchio e Lorenzetto, un busto in alto rilievo del vescovo Do-
nato de' Medici, di A. Rosellina, ecc. Notevole vi è pure la cap-
pella di S. Giacomo, con un ricco altare in argento, al quale si
lavorò per tutto il XIV e XV secolo. In alto, in una nicchia, la
statua del Santo, circondato da Apostoli e profeti, di Sim. di Ser
Memmo e altri.
Il campanile faceva già parte delle fortificazioni e chiamavasi
allora la Torre del Podestà. Le armi di questo magistrato ne
ornano ancora l'esterno. Si è dandogli la sua attuale destinazione
che vi si aggiunsero i tre ordini d'arcate nel genere pisano.
Battistero di S. Giovanni. Costruzione ettagona in istile italiano
gotico, di Cellino di Nese, dopo il 4559. Le fonti battesimali, più
antiche di tutto l'edificio, datano forse del 4256.
S. Andrea, basilica del XII secolo, ritenuta la cattedrale pri-
mitiva. Sull'architrave dell'entrata, sculture del 4466; l'Adorazione
dei Magi, de' noti artisti' pistojesi Gruamonte ed Adeodato; nel-
l'interno vi è notevole il pulpito di Giovanni da Pisa, ricchis-
simamente decorato.
S. Maria dell' Umiltà, con una facciata nuda, costrutta verso
il 4509 da Ventura Vitoni, allievo di Bramante. La cupola c di
.Vasari, che ornò pure di affreschi il bel vestibolo oblungo. Nel-
l'interno quadri di Gerini, ecc.
. S. Francesco al Prato, del 4294, in istile gotico italiano, con qua-
dri di Margiter itone, ecc. Nella sala del capitolo affreschi dal Va-