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Nuova guida del viaggiatore in Italia (Parte 1): Italia Settentrionale e Centrale — 1876

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https://doi.org/10.11588/diglit.74621#0331

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acqua limpida, la vegetazione delle sue rive, le querce del vi-
goroso fogliame che ne coronano le colline all'intorno, si me-
raviglia che le colline di questo lago non siano abitate, e si sa-
rebbe tentati di accusare le istituzioni umane, di questa solitu-
dine inesplicabile. La malaria, veleno invisibile, che s'esala nel
bel mezzo di tutte quelle seduzioni, ecco la causa di quello spo-
polamento. Questo loco è pescosissimo; le sue anguille son ce-
lebri. Esso racchiude due isolette, la più grande Bisentina e la
più piccola Martana, ove fu imprigionata e strozzata nel 536
Amalasunta, regina dei Goti.
A 4 chil. e mezzo da Bolsena si può recarsi a vedere delle
colonne di basalto su d'una altura in faccia al lago.
La strada, attraverso ad una foresta di querele, conduce per
una salita a:
MONTEFIASCONE. — Albergo Aquila Nera. Città di 5600 ab., su
di un' alta collina a sud-est del lago di Bolsena, e bella cat-
tedrale con cupola ottagono del Sammicheli. Vino moscato fra
i migliori d'Italia.
Patria del Casti.
Seguendo la via, si lascia a destra il Bollicarne, stagno d'acqua
calda esalante odore di zolfo.
VITERBO. — Alberghi: Posta. Aquila Nera, (alla Porta di
Firenze). Angelo. Tre Re. — Città di 46,500 ab., ai piedi del monte
Cimino.
Allorché i pontefici trasferirono la loro sede in Avignone, Vi-
terbo si tolse da ogni dipendenza, e fu governata da varie fa-
miglie, finché tornò -sotto il primiero dominio nel 4355 per opera
del cardinale Albornos.
Città ben costrutta con belle vie, una. piazza a portici, e di-
verse fontane, di cui una è attribuita al Vignola.
La Cattedrale in istile gotico contiene le tombe di alcuni
papi; pitture di Gentile da Fabriano, Alberto Durer e C. Maralta.
S. Angelo in Spela. Sulla facciata , sarcofago romano, un bas-
sorilievo ed un' iscrizione ricordante la bella Galliana.
/ S. Francesco. Deposizione, di Seb. del Piombo, e la tomba d' A-
driano V (Fieschi).
& Maria della Verità. Grande affresco di Lorenzo di Giacomo
da Viterbo (4469).
La chiesa della Morte ha un San Tomaso di Salvator Rosa.
Quella degli Osservanti del Paradiso, una Flagellazione di Seb.
del Piombo, ed una Madonna a fresco attribuita a Leonardo
da Vinci.
Palazzo Pubblico, del 4264. Affreschi di Bald. Croce, ed un
museo con sarcofaghi ed antichità etrusche.
Palazzo S Martino. Vi si conserva il ritratto della famosa
Olimpia Maidalchini, cognata d' Innocenzo X, ed una parte del
suo mobiliare.
Fuori di Viterbo, la chiesa detta la Madonna della Quercia,
disegnata da Bramante, con bassorilievi in terra cotta di L. della
Robbia.
 
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