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Bianchini, Francesco
La Istoria Universale Provata Con Monumenti, e figurata con simboli degli Antichi — Rom, 1747 [Cicognara, 2481-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.11111#0267

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CAP. XIX, ORÌGINE DELLA IDOLATRIA, &c. 227

didit Phoroneo ob id benefic'ium 9 quod ^unonì (aeraprìmas fecìt. Quefta9
che va col nome di favola , mi fembra fedeliffima iftoria : mentre dopo
la diftribuzione delle nazioni fiegue l'interpretar di Mercurio , che abbia-
mo conofeiuto efiere null'altro, che fcrivere,ed efplicare i riti della idola-
tria , Indi nacque difeordia tra gli uomini. Quefto pure fi accorda con il
racconto de' Titani, cioè de' congiunti, che vollero cacciar Giove dal re-
gno : e con l'altro di Saturno , che mone guerra al figlio fuo Aminone
per l'ufurpazione di fuperiorità , Giove premia con la inftituzione di re-
gno l'empietà induftriofa, ò l'adulazione sfacciata di Foroneo, che primo
fu à facrifìcare a Giunone : e noi vedremo nel capitolo feguente, che l'in-
ftituzione de' regni cade appunto vicina all'origine della idolatria.Se que-
ita narrazione non è tutta iftoria ; certamente ha pochilTirao della favola.
Legate in tal modo ora con inganno autorevole ; or con filenzio mifte-
riofo ; ora con vaghezza di pompe ; or con indulgenza di fenfo le menti
più deboli; rimanevano ad oppugnare ancora le forti, cioè di coloro,
che dati alla contemplazione del vero, potevano, come Tullio apprefìo i
Romani, e Socrate nella Grecia , rider fi apertamente di quefte umane_i
invenzioni, Occuparono perciò quella feconda ufeita con mifteri egual-
mente ingannevoli, ed empf: ed introdufiero nel Mondo una divinità cor-
porale , che tutto lo informafie qual anima grande un corpo vaftiflimo: e
dalla maeftà delle parti, dall'ordine , dalla avvenenza invitati, in vece di
xiconofeerne, e di adorarne l'autore5 tentarono di cacciamelo , per cede-
re il luogo ad un popolo di chimere , ò di numi, che limarono quale nel
Sole , e negli aftri, quale ne' bruti, e negli fcarabei : ritrovando in ogni
creatura benché minuta nicchio capace d'una intera , e propria deità . La
novità dell'immaginato applicarono all'antichità dell'errore introdotto ,
efponendo quafi mifteri di teologia quelli,ch'erano avvenimenti d'iftoria,
e.£o fantafie d'ignoranti tacciando per dogmi, e per maffime di filofofi,
L'ambizione del parto ingegnofo portavali tanto apprefib i lor numi,
quanto l'ammirazione fopra il rimanente del volgo . La morale , che di
qui trafiero accommodata alle pafiioni de* letterati tanto allettava con P
albagìa , quanto appagava con l'apparenza . Nacque , allignò, fi diftefe la
feconda teologia de' filofofi, detta naturale,ò fifica da Varrone (2). Final-
mente fi ritrovò un terzo genere di uomini, chiamato civile, che fi preval-
se de gli errori, e delle pafiioni sì del volgo, come de' letterati, e ne com-
pofe un mifto di teologia nominata civile C3)»Qnefia a tutti compiacendo
lafciava i filofofi nell'ambizione di converfare co' dei mondani ; ed il
volgo nella libertà di trattenerli con efil, o con gli antenati, nel mante-
nere il fenfo in poiTeflìone di ogni diletto, placando con giuochi, danze,
e conviti, in fomma con l'imitazione de' vizj de' lor maggiori, più che_»
l'anime de gli antenati, pofte tra i Numi ò tra i Genii, quelle de' viventi,
ch'ereditavano le di loro inchinazioni, e le colpe ,

Conviene adunque diftinguere con la fucceflione di tempi quefta nuo-

F f 2 va

[13 Vide qua ex Pofphyiio recitat Enfeb. Fr«p. [23 Idem lib. i. eap. y.'pag. ì1>
Euapg. lib- }. ap. 9, & feqq- D) Idem lib. 4. cip. j-
 
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