CAP. XIX. ORIGINE DELLA IDOLATRIA, &c. 229
di quefta unione alla medaglia di Giuliano Apoftata , reftitutore deiia_i
idolatria: e ad-altre, le quali fono fpiegate dal (1) Baronio ne gli annali, e
da tutti gli antiquarj, che trattano di lue monete : fe bene la noftra cro-
gnuola porta maggior copia di (imboli, e di erudizione . (2) Mercurio
Theutho, ©iT© come la noftra gemma con Platone lo nomina : ovvero
Thoyth , come Cicerone ; ò Thoth , come gli AlefFandrini ; ò Taauto ,
come i Fenicj lo differo , fiede fopra de' fallì per dinotare , che in quel-
le pietre ferbavafi la memoria de' lor'empj mifterj. (3) Ammiano Marcel-
lino racconta , che apprefTò Tebe di Egitto fi vedevano tuttavia certi
fotterranei ricetti, detti Siringhe , ne' quali rimanevano le note di que'
gieroglifici, che fi credevano incili avanti il diluvio : anzi l'eruditifiìmo
Huezio (4) j cne c'° riporta , aggiugne altresì che a' dì noftri le veftigia
rimangano di que' lavori, e lo raccoglie da' viaggi di quello tempo. E-
guale antichità (5) Maneto teftificò attribuirfi ad alcune colonne in Soria,
dette di Mercuriode quali fe furono avanti al diluvio univerfale,doveran-
no intenderfi quelle,che defcrive Giufeppe Flavio:e fe dopo al diluvio (co-
me pare più veriumile ), faranno fiate incife in quelli fecoli, che noi ora
fpieghiamo , e fi diranno anteriori al diluvio fidamente , perchè furono
avanti la fommerfione dello efercito di Egitto,confufa da" pagani con il di-
luvio generale,come fi moftrerà nell'efplicare la Immagine vigefimaterza.
Da Mercurio in quefto modo fedente viene ftefa la mano,e la verga in atto
appunto di colui, che accenni di leggere qualche infcrizione : e in cotal
guifa lo rapprefenta la noftra gemma ; non effendo il l'olito caduceo con
i ferpenti avviticchiati, ma una femplice verga quella, che ivi è fcolpita:
fe bene , e dal nome di Theuth , e dal Gallo vicino , e da' falli, ove fie-
de , firiconofce la figura efiere di Mercurio . Quanto a' capi de gl'ido-
li da noi aggiunti, quello di Giove Aminone è fedelmente ricavato da
un vetro antico di ottimo maeftro apprefib di noi, che farà fpiegato più
lungamente nella figura feguente . Gli altri di Sarapide , Ofiri, ed Ifide,
fi veggono in gemme , ed in medaglie frequentemente . Noi però abbia-
mo prefo quello d'Ifide da un'agata , figurata da gli antichi con le corna
di bue : la quale è in Bergomo nel mufeo del Signor Gio. Maria Mazzole-
ni, molto verfato in quefta erudizione : e fi riconofce per Ifide dal tefti-
monio di (6) Erodoto al libro fecondo . Il fimolacro di quefta Ifide è fatta
come dipingono i Greci la figura d'Io , cioè una fiatua femminile con le cor-
na di bue. Nel fecondo ordine d'idoli, detti naturali, cioè di quelli,
che rapprefentano come dei il Mondo , e le fue parti ; oltre la ftatua di
Diana Efefia , che ogn'uno sà figurare la Natura madre , e nutrice delle
creature , e che fi vede per lo più contenere in petto due capi denotanti
il Sole, e la Luna, quali fono in medaglie, gemme , lucerne, e balli
rilievi, e quali noi defcriviamo : fi è aggiunto Canopo, ch'era un vafo
facro
\
(1) Card. Baroa. ad arto. 3«J. (4) Huè'r. d-emoafl, Esung. ptop 4. cap. t»
fi] Fig. num. d. Vid. Plat. in l'hard. &c. quos num. 14.
citar. Ht,ét!us dcmonft. Euang. prop. 4. [s] Maneth.apud Eufeb. ubi fup ex Huec.
cap. 3. et 4- (<S) Hctod. lib. j.flum. 4liV«f. Ital. psg.'4J-,
[3] Amaii Maic. lib. zz.
di quefta unione alla medaglia di Giuliano Apoftata , reftitutore deiia_i
idolatria: e ad-altre, le quali fono fpiegate dal (1) Baronio ne gli annali, e
da tutti gli antiquarj, che trattano di lue monete : fe bene la noftra cro-
gnuola porta maggior copia di (imboli, e di erudizione . (2) Mercurio
Theutho, ©iT© come la noftra gemma con Platone lo nomina : ovvero
Thoyth , come Cicerone ; ò Thoth , come gli AlefFandrini ; ò Taauto ,
come i Fenicj lo differo , fiede fopra de' fallì per dinotare , che in quel-
le pietre ferbavafi la memoria de' lor'empj mifterj. (3) Ammiano Marcel-
lino racconta , che apprefTò Tebe di Egitto fi vedevano tuttavia certi
fotterranei ricetti, detti Siringhe , ne' quali rimanevano le note di que'
gieroglifici, che fi credevano incili avanti il diluvio : anzi l'eruditifiìmo
Huezio (4) j cne c'° riporta , aggiugne altresì che a' dì noftri le veftigia
rimangano di que' lavori, e lo raccoglie da' viaggi di quello tempo. E-
guale antichità (5) Maneto teftificò attribuirfi ad alcune colonne in Soria,
dette di Mercuriode quali fe furono avanti al diluvio univerfale,doveran-
no intenderfi quelle,che defcrive Giufeppe Flavio:e fe dopo al diluvio (co-
me pare più veriumile ), faranno fiate incife in quelli fecoli, che noi ora
fpieghiamo , e fi diranno anteriori al diluvio fidamente , perchè furono
avanti la fommerfione dello efercito di Egitto,confufa da" pagani con il di-
luvio generale,come fi moftrerà nell'efplicare la Immagine vigefimaterza.
Da Mercurio in quefto modo fedente viene ftefa la mano,e la verga in atto
appunto di colui, che accenni di leggere qualche infcrizione : e in cotal
guifa lo rapprefenta la noftra gemma ; non effendo il l'olito caduceo con
i ferpenti avviticchiati, ma una femplice verga quella, che ivi è fcolpita:
fe bene , e dal nome di Theuth , e dal Gallo vicino , e da' falli, ove fie-
de , firiconofce la figura efiere di Mercurio . Quanto a' capi de gl'ido-
li da noi aggiunti, quello di Giove Aminone è fedelmente ricavato da
un vetro antico di ottimo maeftro apprefib di noi, che farà fpiegato più
lungamente nella figura feguente . Gli altri di Sarapide , Ofiri, ed Ifide,
fi veggono in gemme , ed in medaglie frequentemente . Noi però abbia-
mo prefo quello d'Ifide da un'agata , figurata da gli antichi con le corna
di bue : la quale è in Bergomo nel mufeo del Signor Gio. Maria Mazzole-
ni, molto verfato in quefta erudizione : e fi riconofce per Ifide dal tefti-
monio di (6) Erodoto al libro fecondo . Il fimolacro di quefta Ifide è fatta
come dipingono i Greci la figura d'Io , cioè una fiatua femminile con le cor-
na di bue. Nel fecondo ordine d'idoli, detti naturali, cioè di quelli,
che rapprefentano come dei il Mondo , e le fue parti ; oltre la ftatua di
Diana Efefia , che ogn'uno sà figurare la Natura madre , e nutrice delle
creature , e che fi vede per lo più contenere in petto due capi denotanti
il Sole, e la Luna, quali fono in medaglie, gemme , lucerne, e balli
rilievi, e quali noi defcriviamo : fi è aggiunto Canopo, ch'era un vafo
facro
\
(1) Card. Baroa. ad arto. 3«J. (4) Huè'r. d-emoafl, Esung. ptop 4. cap. t»
fi] Fig. num. d. Vid. Plat. in l'hard. &c. quos num. 14.
citar. Ht,ét!us dcmonft. Euang. prop. 4. [s] Maneth.apud Eufeb. ubi fup ex Huec.
cap. 3. et 4- (<S) Hctod. lib. j.flum. 4liV«f. Ital. psg.'4J-,
[3] Amaii Maic. lib. zz.