zó L I R R O
Altra lunetta con la Natività di N. S. : di Santo Primati
Altra di M. V. che visita Santa Elisabetta : del suddetto Car-
pioni .
L’altare de’ Santi Vescovi Veroncsi è pittura tolta da Raf-
fael d’Urbino.
NOTIZIA D£LLA CHIESA
DI SAN ZEN MAGGIORE
IL nosiro Vescovo So Petronio in un Sermone da esso fat-
to In natale Sanati Zenonis ( che MS. appo il Rev. Sig.
D. Gianfrancesco Muselli Arciprete della nostra Cattedrale si
custodisce, pubblicato dal Sig. Marchese Matlei alla pag. 2,33.
del VI Volume delle Olservazioni Letterarie ) narrando es-
sere fiata fino al suo tempo rinovata la Chiesa dove giaceva
il corpo del Vescovo S. Zenone, e raccontando il Pontefice
S. Gregorio, come del $8p era già edificata una Chiesa ad
onore del detto Santo non lungi dal Fiume Adice, è verisimi-
le che sì l’un, come l’altro di quella Chiesa parlmlero, nella
quale anche a’tempi nostri il corpo del medesimo Santo ripo-
la ; conciossiachè ella è sì baiamente situata, che l’acqua del
detto Fiume per innondazione del suo letto useita fu polii-
bile che giugnesse, come narra il detto Santo Pontefice, fi-;
no alla iommità delle fenestre della medesima Chiesa. Quella
fu chiamata per lunga stagione l’Oratorio di S. Zeno -, peroc-
chè in quello luogo avea il Santo Vescovo la sua abitazione;
e quivi fu eziandio seppellito il luo corpo, benché altri dica-
nocche nell’ altra Chiesa,'la quale in onore del medesimo
Santo su edificata rimpetto al Castel vecchio, egli si dimoras-
se,- e volato che fu al Signore, in ella folle ancor seppellito J
Il che non esfere manifestamente vero, dalla sua più antica
leggenda raccoglie!!. Avvegnaché non dille lo Scrittore di
ella che da una Chiesa furono trasferite in un’ altra le olla
di S. Zenone, ma che la Chiesa ove il di lui santo corpo gia-
ceasi, tu soltanto ampliata, e a più decente forma ridotta. Il
che avenne nel principio del IX Secolo per opera di Rotaldo
Vescovo, di Pacifico Archidiacono, e dei Re Pipino.
Vestigie della vecchia chiesa di S. Zenone e collante opi-
nione di molti, esier quella chiesa, che tutt’ora si vede nel
chip-
Altra lunetta con la Natività di N. S. : di Santo Primati
Altra di M. V. che visita Santa Elisabetta : del suddetto Car-
pioni .
L’altare de’ Santi Vescovi Veroncsi è pittura tolta da Raf-
fael d’Urbino.
NOTIZIA D£LLA CHIESA
DI SAN ZEN MAGGIORE
IL nosiro Vescovo So Petronio in un Sermone da esso fat-
to In natale Sanati Zenonis ( che MS. appo il Rev. Sig.
D. Gianfrancesco Muselli Arciprete della nostra Cattedrale si
custodisce, pubblicato dal Sig. Marchese Matlei alla pag. 2,33.
del VI Volume delle Olservazioni Letterarie ) narrando es-
sere fiata fino al suo tempo rinovata la Chiesa dove giaceva
il corpo del Vescovo S. Zenone, e raccontando il Pontefice
S. Gregorio, come del $8p era già edificata una Chiesa ad
onore del detto Santo non lungi dal Fiume Adice, è verisimi-
le che sì l’un, come l’altro di quella Chiesa parlmlero, nella
quale anche a’tempi nostri il corpo del medesimo Santo ripo-
la ; conciossiachè ella è sì baiamente situata, che l’acqua del
detto Fiume per innondazione del suo letto useita fu polii-
bile che giugnesse, come narra il detto Santo Pontefice, fi-;
no alla iommità delle fenestre della medesima Chiesa. Quella
fu chiamata per lunga stagione l’Oratorio di S. Zeno -, peroc-
chè in quello luogo avea il Santo Vescovo la sua abitazione;
e quivi fu eziandio seppellito il luo corpo, benché altri dica-
nocche nell’ altra Chiesa,'la quale in onore del medesimo
Santo su edificata rimpetto al Castel vecchio, egli si dimoras-
se,- e volato che fu al Signore, in ella folle ancor seppellito J
Il che non esfere manifestamente vero, dalla sua più antica
leggenda raccoglie!!. Avvegnaché non dille lo Scrittore di
ella che da una Chiesa furono trasferite in un’ altra le olla
di S. Zenone, ma che la Chiesa ove il di lui santo corpo gia-
ceasi, tu soltanto ampliata, e a più decente forma ridotta. Il
che avenne nel principio del IX Secolo per opera di Rotaldo
Vescovo, di Pacifico Archidiacono, e dei Re Pipino.
Vestigie della vecchia chiesa di S. Zenone e collante opi-
nione di molti, esier quella chiesa, che tutt’ora si vede nel
chip-