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Bulletin du Musée National de Varsovie — 37.1996

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Nr. 1-2
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Miziołek, Jerzy: Meleagro, Diana e Atteone su un cassone fiorentino nel Museo Nazionale di Varsavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18945#0070
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32. Domumductio della sposa
dl messer Ciovanni dell'Agnello,
la riproduzione, comparso
nell'edizione del 1892 delle
Croniche di Giovanni Sercambi,
si attiene alle illustrazioni
orginali dell'opera, conservata
presso l'Archivio di Stato di
Lucca (Foto da G. Sercombi,
Croniche, 1892, op.clt.)

figura un uomo con falcone (fig. 30)145 146. È rappresentato con il falcone anche lo
sposo della fronte di un cassone (già in una collezione privata di Lipsia) nella scena
della ductio ad domum mariti di Leonora de’ Bardi o piuttosto scena dalla nota
Storia della giustizia del Traiano, con al seguito eia due facchini che trasportano
il cassone della dote (fig. 31)14é. Un falcone è posato anche sulla mano di messer
Giovanni dell’Agnello, in attesa dinanzi alle mura di Lucca della consorte
incoronata, che giunge a cavallo sotto un baldacchino (fig. 32)147. Lo sposalizio
e la caccia, con i noti elementi della caccia amorosa, non priva tuttavia di
ammaestramenti morali, molti enigmatici e ambigui in prospettiva odierna, sono
indissolubilmente legati fra loro. Il dipinto del cassone di Varsavia, così come molti
altre opere del suo genere del nostro anonimo (raffiguranti tra l’altro la Storia di
Lucrezia, scene della Giovinezza di Achille e la Storia di Mercurio)148, è un
mirabile esempio di quel culto dell’antico che, fin dai tempi del gran cancelliere

145 G. Schmidt, “Andreas me pinsit. Frühe Miniaturen von Nicolò di Giacomo und Andrea de Bartolo
in dem Bologneser Offiziolo der Stiftsbibliothek Kremsmünster”, Wiener Jahrbuch für
Kunstgeschichte, XXVI, 1973, pp. 57-73 specialmente 63 sgg. e fig. 14; C. Ferguson, D.S. Stevens
Schaft e G. Vikan, Medieval and Renaissance miniatures from the National Gallery of Art,
Washington 1975, no. 15, fig. 15.

146 Schubring, 1923, no. 139. Per la storia di Leonora de’ Bardi ai veda F.B. Alberti, “Istorietta
amorosa fra Leonora de’ Bardi e Ippolito Bondelmonti”, in: Opere volgari, a cura di C. Grayson,
Bari 1973, pp. 275-287. Christiane Klapisch-Zuber propone una lettura differente del cassone: si
veda il suo studio “Les noces feintes. Sur quelques de deux thèmes iconographiques dans les cassoni
florentins”, I Tatti Studies, VI, 1995, pp. 11-30 in cui viene dimostrato che la scena rappresenta
un episodio tratto dalla Leggenda di Traiano.

147 Sercambi, 1892, p. 136. Delle cronache lucchesi tratta P.Salwa, 1991, pp. 165 e sgg. Va
sottolineato che sia a Firenze sia a Siena il baldacchino sarebbe stato contrario alle leggi. Nel caso
di messer Giovanni dell’Angelo si traita di un matrimonio signorile, ben diverso da quello dei comuni
cittadini.

148 Di questi cassoni, della loro datazione e significato tratta Miziolek, 1993, passim; idem “La Storia
della Lucrezia romana”, Prospettiva, l.c., idem, “La storia di Achille”, in: Mitteilungen des
Kunsthistorischen Institutes in Florenz, in corso di stampa.

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