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Bulletin du Musée National de Varsovie — 37.1996

DOI issue:
Nr. 3-4
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Waźbiński, Zygmunt: Bartolomeo Manfredi alla luce dei nuovi documenti: un artisto caravaggesco e il mercato romano nel secondo decennio del Seicento
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https://doi.org/10.11588/diglit.18945#0153
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4. Bartolomeo Manfredi,
Giocatori di carte, 1615,
Firenze, Galleria degli Uffizi
/da: E. Borea,

Caravaggio..., 19/0/

precisione almeno cinque quadri: YEcce Homo (ill. 1 ) 34 3 36 e il Castigo di Cupido
(ili.2) all’anno 1613, e la Negazione di Pietro35 (ili.3), il Concerto e i Giuocatori
di carte06 (ili.4) - al 1618.

Propongo ora di soffermarci sul quadro di Chicago, rappresentante il
Castigo di Cupido (ill.l) perchè si tratta di un opera che ebbe, come vedremo,
un’importanza eccezionale per la carriera del Manfredi ed inoltre perchè
permette di capire l’attività del Mancini quale committente, o consulente, al
servizio di collezionisti.

La richiesta del cavaliere Agostino Chigi di una copia del quadro del
Caravaggio Lo Sdegno, oggi disperso3 ma allora nella collezione del cardinale

34 Questo quadro (110 x 149 cm.), ora presso il Brooks Museum, Memphis, ricordato dal Mancini
nelle lettere del’8 marzo e del 5 aprile 1613, è citato da M.Marini (“Gli esordi del Caravaggio e
il concetto di Natura nei primi deceni del 600 a Roma. Equivoci del caravaggismo” Artibus et
Historiae, 4, 1981, ili.21), venne esposto alla mostra Around 1610: The Onset of the Baroque,
Matthiesen, Londra, giugno-agosto 1985, pp.50-52. Cfr.B.Nicolson, op. cit., p.143, ill. 294.

3SQuesto dipinto viene segnalato dal Mancini al fratello Deofebo il 9 marzo 1618 (B.4, cc.617-618):
“Ho havuto incidentemente, e a buon mercato, un quadro di quel Bartolomeo che fece lo Sdegno
e e quando Sancto Pietro rinega Cristo all’ ancilla in presenza di quei soldati che giuocano, credo
che vi piacerà”. Si tratta certamente del quadro (tela 166 x 232 cm.) dell’ Herzog Anton Ulrich -
Museum di Braunschweig, acquistato prima del 1737 dalla collezione Verospi di Roma, dove l’ha
visto Bellori; si veda nota 21.

36 I due quadri, regalati da Ferdinando II alla madre Maria Maddalena nel 1626, furono
probabilmente acquistati da Cosimo II durante la sua visita a Siena nel 1618; ad essi allude
Mancini nel suo Trattato (p.251) sottolineandone l’elevatezza del prezzo : 300 e 400 scudi.Si veda
E.Borea, Caravaggio.., op. cit., p.18. Si veda inoltre nota 80.

’7 Si veda la lettera di Giulio Mancini a Deofebo del 22 febbraio 1613 (Busta 4, cc.45-46):” Il quadro
del Caravaggio e del Sdegno che si e messo sotto i piedi amore con tutte le sue armi et questo (quadro)

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