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Bulletin du Musée National de Varsovie — 39.1998

DOI article:
Murawska-Muthesius, Katarzyna: Il teatro napoletano delle rovine: i quadri della cerchia di Leonardo Coccorante e di Gennaro Greco nelle raccolte polacche
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.18947#0084
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3. Leonardo Coccorante (?),
Romę in riva
al marę eon statua,
Varsavia,
Muzeum Narodowe;
(Foto: Joanna Tołłoczko)

il tipico scenario dei ąuadri di ąuesta scuola, a dire ii vero banale: le rovine di
un palazzo un tempo innalzato proprio in riva al marę, le cui superbe gallerie
ad arcate, i portici eon le colonne, gli obelischi e le statuę creano il palcoscenico
di un porto e servono da rifugio per vagabondi e mendicanti. Molti dei motivi
presenti nei due dipinti si ripetono in altri autori della cerchia del Coccorante:
la galleria eon la fuga di arcate in profondita, il gigantesco obelisco di forma
irrealistica, la statua posta sullo zoccolo di una sagoma altrettanto insolita, la
sfera di pietra posta assurdamente sul vertice di un elemento decorativo
a forma piramidale, sovrastante una coppia di pilastri che segnalano 1’ingresso,
infine la vivida luce che inonda le rovine come sulla scena dei teatri, illuminando
i ciuffi d’edera rigogliosi sulle cadenti costruzioni ed evitando le ąuinte del
primo piano, dove sono abbozzate le sagome delle comparse. La luce impregna
nuvole di piuma contro uno scuro cielo grigioblu, ripetendo un motivo
che caratterizza la veduta napoletana di ąuesto periodo, a potenziare 1’aura
fantastica e a conferire una drammaticita alla composizione priva di azione.28
Larchitettura, avulsa dalia realta e privata di peso, funge da ambientazione

tela, 54 x 76 cm. I ąuadri provengono, probabilmente, dalia collezione Edward Krasiński, come
e suggerito dall’iscrizione sul verso della tela di uno dei ąuadri. Non furono tuttavia inclusi
nelPinventario delle raccolte del Patrimonio Krasiński. Si trovano nel Museo Nazionale di Varsavia
dal 1939. Dopo la guerra entrambi i dipinti furono prestati come decorazione di palazzi
dipendenti dal Gabinetto del Consiglio dei Ministri; il primo fu al Belvedere fino al 1986, il
secondo rimane fino ad oggi a Palazzo Natolin.

28 Si vedano, per esempio, i capricci di Coccorante e di Gennaro Greco riprodotti da Spinosa,
Pittura napoletana, op. cit., cat. 341-350, fig. 415—423.

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