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Bulletin du Musée National de Varsovie — 41.2000

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Nucciarelli, Franco Ivan: La Madonna con il Bambino e il piccolo san Giovanni del Pinturicchio nel Museo Nazionale di Varsavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18949#0091
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interessanti sui ąuali tornare. Allo stato attuale degli studi Alberto da Ferrara
e figura dai contorni sfuggenti, la cui attivita, svolta presumibilmente fra la
meta del secolo XV e i primi decenni del XVI, e attestata da un solo dipinto,
una Sacra Famiglia nella Pinacoteca Nazionale di Ferrara (fig. 2), sufficiente
a definirlo artista di modesta levaturaV II dipinto pinturicchiesco, sebbene
d’incerta datazione, difficilmente puó essere collocato prima delPultimo
decennio del secolo XV, ąuando 1’artista, pienamente padrone d’un linguaggio
disinvolto e raffinato, si moveva a livelli per Alberto da Ferrara irraggiungibili.
II divario stilistico fra i due pittori e sufficiente da solo a smontare la prima
attribuzione, che peró non venne abbandonata subito e 1’approdo al vero
autore dovette superare un altro ostacolo. II ąuadro, tolto ad Alberto da
Ferrara, dagli studiosi del museo polacco fu assegnato, non a caso, a un
altro pittore ferrarese: Ludovico Mazzolino15 16 17. Quest’ultima proposta, anche
se infondata, esprime il tentativo di giustificare Palta ąualita del dipinto,
inspiegabile se riferita al primo autore presunto, plausibile se rinviata al
secondo, anche lui peró destinato a cadere. Nel 1910 Tatarkiewicz contesta
il poco credibile riferimento a Mazzolino e avanza contestualmente il nome
del Pinturicchio1 .

La Madonna eon il Bambino e il piccolo san Gionanni di Varsavia presenta
innegabili caratteri pmturicchieschi: la tipologia dei personaggi, Pimpostazione
delle tre figurę secondo uno schema asimmetrico, gia impiegato nel Polittico
di S. Maria degli Angeli a Perugia nella Galleria Nazionale delPUmbria
(fig. 3), il gusto analitico e prezioso espresso dalia collana di coralli che ferma
i capelli della Madonna (fig. 4), accentuato ulteriormente nelPabito istoriato
del Bambino (fig. 5), le piccole figurę a destra e a sinistra nello sfondo, il
paesaggio eon le rovine e le rocce scoscese quasi a ridosso dei protagonisti
in primo piano. Evidente e indiscutibile, il riconoscimento delPautografia
pinturicchiesca esce confermato e rafforzato dai confronti eon opere certe.
Termine di paragone immediato e la Madonna eon il Bambino che scrive
e san Gerolamo (fig. 6) nella Gemaldegalerie degli Staatliche Museen di

15 La piccola tempera su tavola (88 x 75 cm), firmata in basso a destra dell’osservatore “ALBERTUS
DE FERR. P.”, originariamente nella Collezione Testa, poi nella Collezione Massari Zavaglia,
nel 1961 venne acąuistata dalia Cassa di Risparmio di Ferrara che tuttora la detiene; cf. Benati,
La pittura, op. cit., pp. 256-71; idem, La Pinacoteca di Ferrara. Catalogo generale, Bologna
1992, pp. 31-32, n. 35.

16 La posizione del pittore nella citta emiliana ai primi del Cinąuecento e precisata da A. Buzzoni,
La pittura a Bologna, Ferrara e Modena nel Cinąuecento, in “La Pittura in Italia. II Cinąuecento”,
Milano 1988, p. 260 e una raccolta ordinata dei dati principali si deve a E. Sambo, Ludovico
Mazzolino, ibid., p. IGI.

17II fondamentale passo di W Tatarkiewicz, Die Bilder des Warschauer Museums, “Zeitschrift
fur Bildenden Kunst”, 1910, N.F. 21, p. 262 vale la citazione: “Das schone Madonnenbild
(Abb. 15, Nr. 223; 51 x 42 cm) wird von der wenig begreiflichen Museumstradition dem
Ludovico Mazzolino zugeschrieben. Wundervoll sowohl in den ernsten und milden Ausdruck
der Maria, wie auch in der malerischer Wirkung; die dunkeln Partien des Bildes kontrastieren
mit dem hellen, zarten Blau des Himmels; bemerkenswert sind die feinen Ubergange vom
Dunkel ins Licht an der einrahmenden felsigen Landschaft. Alles spricht dafiir, dal? es ein Werk
Pinturicchios ist”.

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