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Bulletin du Musée National de Varsovie — 41.2000

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Nucciarelli, Franco Ivan: La Madonna con il Bambino e il piccolo san Giovanni del Pinturicchio nel Museo Nazionale di Varsavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18949#0096
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della figura umana e costante incremento delFimportanza del paesaggio.
Questa situazione produce un risultato singolare. Se il Pinturicchio deve
essere considerato arcaizzante per gli elementi tardo-gotici che conserva
e soprattutto per la costruzione geometrica dello spazio figurativo20, per il
predominio assegnato al paesaggio e fortemente innovatore, anticipando
soluzioni diffuse soltanto nel tardo secolo XVI e soprattutto nel XVII.
Quest’ultimo aspetto contiene unhndicazione di rilievo iconologico: il
probabile riflesso sulle formę del pensiero del pittore della crisi ideologica
che si registra ai primi del Cinąuecento eon la conseguente perdita della
centralka delFuomo nel mondo dei valori e pertanto nelle gerarchie tematiche
della pittura. A inizio di carriera il Pinturicchio, pur mostrando un’evidente
predilezione per il paesaggio, lascia alla figura umana il ruolo primario
conferitole dalia scuola fiorentina, da cui in ultima analisi la sua pittura prende
le mosse. II riferimento piu immediato e Pambiente verrocchiesco, a cui il
Pinturicchio sembra riferirsi non direttamente, ma attraverso un piu che
probabile alunnato nella bottega di Fiorenzo di Lorenzo21. Questo rapporto di
scuola, le cui probabili tracce documentarie sono ancora da esplorare, risulta
dalia freąuente confusione attributiva fra le opere di Fiorenzo di Lorenzo e le
prime prove del Pinturicchio.

Rivelatrici delle interferenze fra maestro e allievo sono le controversie
su due dipinti celebri. La Madonna eon il Bambino e san Gerolamo, ora
a Boston nel Museum of Fine Arts22, dalPistituzione proprietaria e assegnata
al Pinturicchio, malgrado i vistosi tratti fiorenziani. La Madonna eon il
Bambino, meglio nota dalPultimo proprietario come Madonna Salting,
a Londra nella National Gallery23 continua a essere esposta come opera di
Fiorenzo di Lorenzo: appartiene invece alla produzione del giovane Pinturicchio,
come ormai da decenni afferma piu d’uno studioso24. Fiorenzo di Lorenzo
a sua volta era stato seguace di Andrea del Verrocchio2', il celebre maestro
del celeberrimo Leonardo da Vinci e alla scuola fiorentina il Pinturicchio si
richiama anche attraverso la collaborazione eon Piętro Yannucci, meglio

Duomo di Siena, “Franco Maria Ricci”, 102, 1994, pp. 47-73, che, a proposito delle Storie
di Enea Silnio Piccolomini, nelPomonima Libreria del duomo senese, rileva che il paesaggio
in molte scene non e imposto da necessita iconografiche, ma frutto di scelte deliberate del
Pinturicchio. M. de Peverelli e L. Pratesi, Paesaggi dipinti: Pintoricchio e la natura negli affreschi
della Cappella Baglioni, in “Pintoricchio a Spello. La Cappella Baglioni in Santa Maria Maggiore”,
Spello 2000, pp. 32-37 affrontano il problema in modo limitato e superficiale.

20 Cf Nucciarelli, op. cit., p. 28 che rinvia a geniali intuizioni di Ch. Bouleau, La geometrie
secrete des peintres, Paris 1963.

21 Attivo a Perugia fra il 1470 e il 1525, piu che artista d’alto livello, deve esser considerato
vałente caposcuola e abile organizzatore, come provano il numero e 1’importanza delle commesse
documentate; cf M.R. Silvestrelli, Fiorenzo di Lorenzo, in “La Pittura ... II Quattrocento”,
op. cit., p. 624; Todini, op. cit., I, pp. 67-69.

22 Cf. Todini, op. cit.. I, p. 67; II, p. 487, fig. 1132.

2’ Ibid., fig. 1133.

24 Cf P. Scarpellini, Perugino, Milano 1991, pp. 19-20; Nucciarelli, op. cit., pp. 212-24.

2' Cf Scarpellini, Perugino op. cit., pp. 10-11.

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