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Bulletin du Musée National de Varsovie — 41.2000

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Nucciarelli, Franco Ivan: La Madonna con il Bambino e il piccolo san Giovanni del Pinturicchio nel Museo Nazionale di Varsavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18949#0097
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noto come Perugino, iniziata forsę nel 1473, molto piu probabilmente dopo
il 1475, certamente consolidatasi attorno al 1481 in occasione della frescatura
della Cappella Sistina26.

In progressiva autonomia da scuole e maestri, il Pinturicchio comprime
sempre piu il ruolo della figura umana in favore del paesaggio. II processo,
in atto nella fasę giovanile, evidente nella produzione avanzata, diventa
dominantę nella fasę piu tarda. Esemplare al riguardo e Pultima opera firmata
e datata 1513, la Salita al Cahario nella Collezione Borromeo2 . “In una
forra selvaggia, aperta verso un orizzonte sconfinato e invasa da una flora
lussureggiante, il tema centrale occupa al massimo un terzo dello spazio
figurativo, abbandonando gli altri due terzi alPirrefrenabile dilagare della
vegetazione, gia accordata sui toni caldi delPautunno. Le figurę non piu
protagoniste sembrano come eclissate dalPassoluto predominio del paesaggio”28.
Se si rilegge la Madonna eon il Bambino e il piccolo san Gionanni alla luce di
ąueste considerazioni, viene spontanea una collocazione orientativa fra il 1497
e ii 1500. Tale impressione esce rafforzata dai confronti eon alcuni dipinti di
sicura autografia pinturicchiesca, come la ricordata Madonna di Berlino, il
Polittico di S. Maria degli Angeli a Perugia e la Madonna eon il Bambino e il
piccolo san Gionanni, detta anche Madonna della melagrana nella Pinacoteca
Nazionale a Siena (fig. 7). Per la Madonna di Berlino una datazione certa
non esiste. Del tutto isolata nella bibliografia sul pittore, Acidini Luchinat
data il ąuadro berlinese 1481, senza peraltro indicare su ąuali basi29. Questa
collocazione cronologica, mai comparsa nelPitinerario critico, non sorretta
da documenti, ne accolta dalPente proprietario, non e affidabile. Uopera
nelPattuale sistemazione museale30 e contrassegnata dal numero d’inventario
1481, singolarmente coincidente eon Panno proposto da Acidini Luchinat.
La studiosa, nelPanalizzare la massa ingente di dati sul Pinturicchio, puó
essere incorsa in una comprensibile svista. In totale silenzio documentario,
la Madonna di Berlino sembrerebbe dipinta verso la meta degli anni ’90 per
il paesaggio, descritto eon eccezionale maestria, il ąuale ormai spinge
i personaggi in primissimo piano e la dissimmetria della composizione, al cui
interno figurę e massa della yegetazione sono tutte spostate sulla sinistra

26 Nessuno nega una collaborazione da porre peró su basi diverse; cf. C. Strinati, Pinturicchio:
un esempio di artista-progettista, in “II restauro della Cappella Domenico della Rovere in
Santa Maria del Popolo. Roma”, Torino 1995, pp. 22-23; Nucciarelli, op. cit., pp. 124-25;
C. Acidini Luchinat, Pintoricchio, Firenze 1999, pp. 3-4; P. Scarpellini, La ‘Cappella
Bella’, Pintoricchio e un suo moderno seguace, in “Pintoricchio a Spello ...,” op. cit., 2000,
p. 24.

27 Di provenienza ignota fu comprata a Londra prima del 1908 da un antenato delPattuale
proprietario principe don Vitaliano Borromeo Arese; cf. O. Scalvanti, II disegno raffaellesco dei
conti Baldeschi di Perugia per la Libreria Piccolomini del Duomo Senese, Perugia 1908, p. 63;
Carli, II Pintoricchio op. cit., pp. 86-87; Todini, op. cit., I, p. 291; II, p. 536, fig. 1240;
Nucciarelli, op. cit., p. 288.

28 Cf. Nucciarelli, op. cit., p. 43, nota 76.

29 Cf Acidini Luchinat, op. cit., p. 9.

30 Cf. Todini, op. cit., I, p. 290; Nucciarelli, op. cit., p. 285.

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