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Bulletin du Musée National de Varsovie — 42.2001

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Dobrowolski, Witold: "Idilio romano o etrusco" di Henryk Siemiradzki
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https://doi.org/10.11588/diglit.18950#0213

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armonico di una natura rasserenante, unita alla disinvolta franchezza e
all’incredibile cordialita della gente (dal rettore dell’Universita per Stranieri
di Perugia che mi ha invitato, sconosciuto studente com’ero, a casa sua a
pranzo, fino ai casuali autisti, che modificavano il loro percorso per me
autostoppista). Come tutto ąuesto contrastava eon la realta polacca di allora
e eon la ferrea regola: stai attento di cosa parli e eon chi! Posso eon piena
convinzione affermare che il viaggio di quel tempo, essenziale per il mio
affascinamento per 1’Italia, e impossibile senza il supporto e Pimpegno del
Maestro, ha dato un senso nuovo a tutta la mia vita.

Al momento deU’arrivo di Siemiradzki, nella primavera del 1872, in
un’Italia travolta dal Risorgimento, il contrasto tra lo stato degli zar e il bel
paese doveva essere molto evidente. Non soltanto nella dimensione
esteticoculturale, ma anche politica. II figlio di un generale zarista, polacco,
di sicuro non era un ribelle. L’alternativa, se presentare il mondo cosi come
dovrebbe essere, oppure cosi com’e, non aveva senso per uno, che credeva
nelPedificante, didattico ruolo della bellezza, cosi come si crede nel potere
salvifico della religione. Ma ąuesto bisogno di bellezza per il nostro artista era
anche legato alPinsensibilita a malattie e fatiche, alla febbre interna che
bruciava Puomo e che aiutava la trasformazione delPimmagine delldtalia in
Arcadia, della miseria in virtu, e della poverta nel pittoresco? Quale significato
dovevano avere secondo Partista tutte ąueste scene idilliache che dipingeva
un paio di decenni d’anni prima della fine di un mondo di casta, nelle trincee
della Prima Guerra Mondiale, e delPaccettazione di odio ed egoismo come
base della creazione di un nuovo ordine tra gli uomini?

Questo bel paese di per se arcadico, perche le nostre immagini d’Arcadia
erano forgiate sui suoi paesaggi, e il lato piu rilevante dei ąuadri del nostro
artista. Nelle opere di Siemiradzki scopriamo i ąuadri piu splendidi della
natura italiana nella pittura polacca. E’ proprio il paesaggio che interrompe
la banalita degli idilli, collocando le insipide scenette in un ąuadro assolato,
yibrante, eon le vecchie mura dorate dal sole, eon Pacąua tranąuilla e le
colline annebbiate dal caldo.

Non e peró mio compito seguire tutto ció che nella creazione delPartista
risponde alla nostra attuale sensibilita. Ci sono tanti altri studiosi, meglio
preparati di me, per ąuesta valutazione. Siemiradzki idealizzava la gente e
impregnava le situazioni eon non complicati elementi di genere. A ragione
1’hanno rimproverato dhndifferenza per Pespressione psicologica dei
personaggi. Peró ci sembra strana Pobiezione parallela che “Siemiradzki
pittore vede nel mondo soltanto le brillanti superfici dei metalli, i raggi della
luce rifranti nei cristalli di topazi e rubini, la lucidita della seta, il liscio
dell’avorio, la fosforescenza delle perle, la compattezza del marmo o del
granito.”2 Questa sensibilita alla luce e al colore la intrawediamo nei suoi
paesaggi e proprio essa costituisce la componente essenziale e piu “pittoresca”

2 S. Witkiewicz, Sztuka i krytyka u nas, in id.,“Pisma zebrane”, I, introduzione e commentari di
M. Olszaniecka, Kraków 1971, pp. 392-401.

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