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Bulletin du Musée National de Varsovie — 42.2001

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Dobrowolski, Witold: "Idilio romano o etrusco" di Henryk Siemiradzki
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https://doi.org/10.11588/diglit.18950#0214

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del suo talento. Tuttavia, come artista accademico di razza, trattando sul serio
il suo mestiere, egli forniva alle sue scenette di genere le contingenze reali, che
rispecchiavano la sua conoscenza archeologica dell’epoca che voleva
rappresentare. Propriamente ąueste contingenze - vesti, ornamenti, vasi, tipo
di architettura in uguale misura come il paesaggio, oppure i tipi umani, sono
gli argomenti delPartista nella sua discussione eon lo spettatore sui valori che
ci devono formare attraverso Parte. Proprio il peso degli “accessori” dipinti
minutamente e fedelmente, nel significato “ideologico” del ąuadro, e stato la
causa del mio interesse per Idillio romano e altri idilli di Siemiradzki.

Non ci stupisce il fatto che il ąuadro, tipico ad accademico dipinto,
rappresentante un gruppo di giovani donnę poco vestite presso una vasca
d’acqua, non abbia suscitato un interesse piu vivo negli storici del Novecento.
Naturalmente, le esperienze di quel secolo li inducevano quasi alle
affermazioni che la ricerca della bellezza e la convinzione della sua esistenza
non possono essere autentiche e che la verita sul mondo e lontana dalia
bellezza classica. Uopinione che per troppo tempo questa bellezza fosse stata
sfruttata per ingannare la gente, e perció non si potesse piu sopportarla, per
tanti decenni Pha resa intollerabile. Tuttavia stupisce che questo ąuadro,
considerato uno dei migliori nel suo genere, essenzialmente per il magistrale
uso del colore e della luce, esposto da decenni nelle sale prmcipali di un
eminente museo polacco, non abbia neanche un’accurata descrizione e che
ąuelli che si sono di rado occupati di esso non si siano mai interessati piu da
vicino a che cosa in realta esso rappresenta.3

Magari anche ąuesto mio stupore e fuori luogo, caratteristico di un
archeologo abituato a trattare 1’opera principalmente come fonte di
informazione. Da ąuesto forsę proviene la ricerca dell’aneddoto e anche un
po’ 1’ingenuo tentativo di trovare la risposta a una domanda: che cosa in
realta ąuesto ąuadro rappresenta?

Dunąue proviamo a descriverlo. Ai piedi di una roccia illuminata dal sole,
eon fessure alle ąuali si sono aggrappati i rami del fico e della vite e che
occupa ąuasi tutta l’altezza del ąuadro fino al lembo del cielo caldissimo, che
trapela sopra la cima coperta di alberi e cespugli, si vede una vasca riempita
eon acąua bassa, delimitata su due lati da larghe scalinate di pietra.

Alla vasca conducono gradini di pietra un po’ frantumati, divisi dalia roccia
da un basso muretto costruito eon sassi non lavorati. II muretto finisce eon
un piccolo blocco di doppia erma le cui facce, una eon barba e 1’altra
giovanile, eon scuro profilo si distaccano dal pendio luminoso. Nell’acqua
della vasca e nell’ombra fresca, che getta il folto fogliame degli alberi cresciuti
sul lato sinistro delle scalę, cercano rifugio dal caldo della tarda primavera

3 La descrizione piu precisa del ąuadro e stata pubblicata nel 1903 da St. Lewandowski, op. cit.,
p. 86, ed e la seguente: “Prima del bagno [Przed kąpielą] rappresenta tre donnę eon un
ragazzino. La sorella, mezza nuda, sta in acąua e per incoraggiare il fratellino lo attira eon una
barchettina, che trascina sulPacąua eon un cordino. Le altre due donnę siedono sui gradini, che
portano al bagno, e il ragazzino ride e gioisce per la barchetta, ma stretto alla mądre, non pensa
minimamente di entrare nell’acqua.”

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