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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0169
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

*37

XXVI.

IANA MONTANA-

OPERA D' APOLLONIO,

Incifa in Àmatifta,

DEL TESORO GIÀ FARNESIANQ DI PARMA, ORA DEL RE" DELLE DUE SICILIE.



MOlti infigni (cultori fono da Plinio nel lib. 36. eap. 5. tralafciati, l'opere dei quali è
molto verifimile che ai fuoi tempi non efifteflero in Roma alla villa di tutti, e ne fof-
fero l'ammirazione, perchè non avrebbe mancato di farne menzione, come il Gladia-
tore combattente d' Agafia Dofiteo d'Efefo nella Villa Pinciana, il gruppo di Papirio, e della Ma-
dre, opera di Menelao difcepolo di Stefano negli Orti Lodovifi, l'Ercole di Glicone Atenife nel
cortile Farnefiano, il tronco d'Ercole d'Apollonio figlio di Neflore nel Vaticano, e i due Centauri
d'Ariflea, e Papia d'Afrodife, che una volta poffedeva il dottiffimo Cardinale Furietti, ora in
Campidoglio per la Munificenza di Clemente XIII. P. M. Quantunque egli lodi Palitele (1) celebre
artefice che fcrijfe cinque volumi delle opere più /ingoiavi che erano fparfe nel mondo, d'onde proba-
bilmente fi poteva acquiflare allora maggiori cognizioni di quelle cofe , facilmente non averà
veduto una sì eccellente opera.

Plinio ha trattato di pochi incifori di pietre, quantunque molti fioriflero nei tempi dei primi
Cefari. Nomina un Apollonio, ma l'annovera tra gli llatuarii con Taurifco, di differente da
quello Apollonio è facilmente il noflro artefice, il quale e incerto in qual tempo abbia vifhito,
ma dalla fomma eccellenza del fuo lavoro {limerei doverli collocare nel fecolo d' Augurio, odi
AlefTandro il Grande; allorché nel fuo gran giorno rifplenderono le belle arti, e principalmente
fi refe celebre Pirgotele, dicendo Plinio (2), che fu in tanta {lima appreflo il Macedone, che
proibì di effere ineifo in gemma da altri, fuorichè da Pirgotele. Il prefato autore celebra Apol-
lonide (3) tra i principali ProfelTori di quell'arte, fé il teflo non è difettofo, e non de© leggerli
Apollonio invece d' Apollonide, come congettura Sponio (4)..

Quella gemma manifefla chiaramente effere flato Apollonio eccellentiffimo Artefice, il
quale, incife Diana tra rupi fcofcefe, appoggiata con le mani ad una bafe elegante, con una
delle quali tiene una face (5) rivoltata per ifpegnerla, veftita con una vefle fuccinta alla Caccia-
trice (6), nuda nelle ginocchia, e legata con doppia cintura, con i capelli femplicemente raccolti,

Tom. I, Se dall'

(1) Plin. lib. 36. cap. %.

(2) Plin. Kb. 37. cap. 1.

(3) Lib. 37. cap. 1.

(4) Sponio nelle Mifcellanee erudite nel fupplem. del
Poleni voi. 4. pag. 891. parlando di quella gemma dice
Plinio lib. 36. Fa menzione tT Apollonide celebre incifore di
gemme , perciò potrebbefi facilmente fofpettare avere sbagliato
nel nome , ed aver foflituito Apollonio per Apollonide . Con-
ttittociò fé alcuno farà di diverfo finimento, non contradiro.

(5) Ncgl' Inni che vanno fotto il nome d^Orfeo è chia-
mata Facifera .

(<5) Della fuccinta vefte alla Cacciatrice di Diana dice
Callimaco nell'Inno di Diana verf. u. dice.

.......EH cingere ve/la

Fino al ginocchio orlata , acciò le belvt
Selvaggie uccìda..

Similmente Venere, che fi fa vedere ad Enea in abito di
Cacciatrice, è deferitta da Virg. lib. r. dell'En. v. 320.
Nuda il ginocchio , e raccolta ad un nodo
Della gonna avea V ondeggiante vefle.
Cioè fuccinta per efler più pronta ad infeguirc le fiere .
Così è rapprefentata Diana da Ovidio nel lib. 3. degl'Amori
Elcg. 2. verf. 31.

.......Così piiigonfi

Que' della fnella Diana , allora quando
Fortemente perfeguìta le fiere .
Contale abito ancora Achille Tazio nel lib. S. degl'Amori
di Leucippe e Clitofonte deferive la vergine Rodope Cac-
ciatrice. Quella Dea jlle volte fi finge abitatrice dei monti,
come più adattati alla caccia perciò da Orazio nel lib. j.
Ode 22. ì detta. Dei monti, e i bofchì vergine cu/lode.
 
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