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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 4.1858

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Spano, Giovanni: Ripostigli di monete antiche ritrovati in Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.10809#0068
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li trovarono non ne conobbero il valore , perciò disgrazia-
tamente andarono perdute tante monete che sarebbero
state di appoggio a schiarire qualche punto di storia Sarda,
e sarebbero servite per arricchire i medaglieri dei pubblici
stabilimenti, e dei privati.

Tralasciamo quei depositi che si sono trovati di monete
moderne del tempo di Aragona e della Spagna , della Re-
pubblica di Genova e di Pisa ( Bullett. an. I. p. ia3. ),
depositi forse seppelliti da qualche avaro, e dei quali ne
profittarono per caso quelli che meno vi pensavano, es-
sendo note molte di quelle famiglie che devono la loro
fortuna e bene essere a questo accidente, non ostante che
il R. Fisco esercitasse tutto il suo rigore contro gli scuo-
pritori, se tosto non ne facevano la dovuta denunzia; ma
parliamo solo dei ripostiglj di monete antiche, che si sono
ritrovati in pochi anni, e dei quali abbiamo potuto aver
contezza per caso, senza contare quelli che sono registrati
nei R. archivii (Bull. an. IV. p. i5).

Se ne trovarono in rame, in argento, in oro. Nel 1826,
se ne trovò uno in Bonorva nell'atto che un contadino
arava nel campo. Le monete erano tutte imperatorie dei
Filippi, dei Gordiani e degli Alessandri. Verso quell' epoca
se ne trovò un altro di argento nel villaggio di Bornia. Le
monete tutte erano consolari delle quali ne abbiamo po-
tuto avere alcune da persone che le ritirarono dall' inven-
tore , il quale diede tutte le altre ad un argentaro per
farsene sproni ed altri attrezzi (1). In Teulada nel sito

(l) Un simile ripostiglio di monele d'argento imperatorie fu scoperto ora due
anni in Villasalto nel sito dello Acqua calenti dall'agricoltore Sebastiano
Mf.lis nel proprio predio nell'atto che vi arava, Noi ne abbiamo potuto avere
alcune per gentilezza del Sac. G. Moi, ed erano di Nerone , Galba, Vespasiano
e Tito con bellissimi e rari rovescj. Le altre tutte, che erano più di cento, fu-
rono acquistate da argentari a vilissimo prezzo. Nel detto sito si vedono ruderi
.•■parsi qua e là di edifizii antichi, dove si trovarono pure monete di oro dello
stesso tempo.
 
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