Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Canina, Luigi
L' antica Etruria marittima: compressa nella dizione pontificia descritta ed illustrata con i monumenti (Text 1) — Rom, 1846

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.3947#0045
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
45

L ANTICA

ETRURIA MARITTIMA

PARTE IL FALISCI

CAPITOLO I.

ESPOSIZIONE STORICA.

PrIMA EPOCA CORRISPONDENTE AVANTI LA FONDAZIONE DI ROMA. Benché
varie siano le opinioni emesse sull'origine e stabilimento dei falisci, pure devonsi primie-
ramente prendere in considerazione le importanti notizie che espose Dionisio dopo di
avere esaminato con molto studio quanto era relativo alla storia dei popoli antichi che
ebbero parte nello stabilimento di Roma. Osservava egli che Faleri e Fescennio, città abita-
te già dai siculi e poscia occupate dai romani, serbavano ancora al suo tempo alcune reliquie
della gente pelasgica che si credeva avere cacciato i siculi anzidetti dalle loro sedi. Ed anzi
aggiungeva che per lunghissimo tempo in tali città eransi mantenuti molti antichi usi già
proprii dei greci, come gli ornamenti delle arme guerresche, gli scudi e le aste alla ma-
niera argolica. Ed allorquando o per cominciare la guerra o per respingere gli assali-
tori, si spediva dalle suddette città l'esercito fuori dei confini, lo facevano precedere
da alcuni uomini sacri ed inermi ch'erano denominati feciali. E secondo gli stessi usi
erano fatti i tempj e le edicole dei numi, e così pure le spiazioni ed i sacrifìzj e molte
altre simili pratiche. Ma il più manifesto documento, che si rinveniva per contestare
avere abitato Argo coloro, che cacciarono i siculi, era il tempio di Giunone edificato
in Faleri nel modo stesso di quello esistente in Argo; e simili erano i sacrifìzj che si
celebravano, le donne sacre che prestavano servizio ai delubro, e la Canefora che era una
donzella casta di matrimonio, la quale cominciava il sacrifizio, come pure i cori delle
vergini che cantavano in onore della dea canzoni sacre (1). Siffatte notizie vennero espo-
ste da Dionisio per confermare la sua opinione emessa in precedenza sulla provenienza
dei pelasgi dalla Tessaglia: ma con ciò non volse far credere che i medesimi popoli
avessero avuto origine, né fossero stati ordinati a convivere in società dagli stessi pe-
lasgi, come si volle dedurre da alcuni moderni scrittori; giacché egli stesso attestava

(1) Qcàipiùv 81**1 $a<ntlv{0>> xd fa fcl Wv (Attivai Wo 'Pwf^ìwv, puxpà azza fcrtfrymu (èSicup« wS naro/.«5 ybcvs
IikbUùv imópx"»™ *&****' h> zocCrxx tyimt wXXà t5v apyai^v 9utmp&ttà>, <tf« rè'EyUwotév tot ìypmazc, kix\ paura» xpévev,

olo-j o, zi zw cTÙm rm TtoltfUTtnpim y.cvuoc, untiate 'Apyolmaì xa\ èópaza- x*ì cttczs rtolip.ou fyfovtte, r> rovi «riavrai àpuvépievet,
azpazhv ìmsp twv opwv omcmt/.hoitv, noci rive; avOoe; avoftlot 7rpc twv aAXwv ióvzse mtovàotf'opoi- zu>i) re UpZv ai y.azaaìtevaì y.aì za £<Jrj rwv
S'euv, ayia.ap.oi zi y-ci svaiai, xat wi/« zci.cciiza tztpot. Tzavztov h\ mpiaaveazarov p.vnp.fiov ry>{ hi "Aayu t.gxz s'txria'Eco; tgìv àvS'pwitov
èxetvwv oì zcùe luù.cv; è^/iXacav, e zri; iipac vme h ^akzp'm xawo-xeuaffjuévoj &>s é» "Apyu. ( Dionisio Lib. 1. e. 21. )

12
 
Annotationen