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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Bearb.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0251
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CELLINIo 217
ge nè giustizia : però un Vicario di Cristo
non può fare nessuna di queste cose. AL
lora il Governatore con certi sua birreschi
atti e parole disse: Benvenuto, Benvenuto,
tu vai cercando ch'io ti faccia quello che
tu meriti . Voi mi farete onore e cortesia ,
volendomi far quello ch'io merito. Di nuo-
vo disse : manda per l'opera subito, e fa
di non aspettare la seconda parola. A que-
sto io dissi : Signori, fatemi grazia che io
dica ancora quattro parole sopra la mia
ragione. Il Fiscale , ch'era molto più di-
screto birro che non era il Governatore,
si volse al Governatore e gli disse : Mon-
signore , facciagli grazia di cento delle pa-
role; purché dia l'opera , assai ci basta. Io
dissi : se fusse qualsivoglia sorte d'uomo,
che facesse murare un palazzo o una casa,
potrebbe dire al maestro che la murasse :
io non voglio che tu lavori più in sulla
mia casa o in sul mio palazzo: pagandogli
le sue fatiche giustamente ne lo può man-
dare . Ancora se fusse un Signore , che
facesse legare una gioja di mille scudi, ve-
duto che il giojelliere non lo servisse se-
condo la voglia sua, può dire : dammi la
mia gioja, perchè io non voglio 1' opera
tua. Ma a questa cotal cosa non ci è nes-
suno di questi capi; perchè ella non è una
casa, nè una gioja ; altro non mi si può
dire, se non ch'io renda i cinquecento
scudi ch'io ho avuti . Sicché , Monsignore,
fate tutto quello che voi potete , che altro
 
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