Z38 VITA DI BENVENUTO
domi della necessità virtù , arditamente
spinto modestamente il cavallo , mercè di
Dio, oscurato gli occhi loro, libero passai,
e con quanta più fretta io potei me ne
andai a Palombara (i), luogo del Signor
Giambattista Savelli (2),e di quivi rimandai
il cavallo a Messer Giovanni ; nè manco
volsi, ch'egli sapessi dov' io mi fussi. Il
detto Signor Giambattista , carezzato ch' e'
m'ebbe due giornate, mi consigliò , che
io mi dovessi levare di quivi e andarmene
alla volta di Napoli , per tanto che passassi
questa furia; e datomi compagnia , mi
fece mettere sulla strada di Napoli. In sul-
la quale io trovai uno scultore mio amico,
che ce n'andava a San Germano a finir la
sepoltura di Pier de' Medici a Monte Casi-
ni. Questo si chiamava per nome il Solo-
smeo (3); ed egli mi dette nuove , come
(1) Villaggio nella Sabina al nord di Tivoli.
(2) Gio. Battista Savelli gentiluomo romano fin dal
1527. ebbe il comando di un corpo di cavalleria pon-
tificia . Fu all' impresa di Firenze nel i53o. , e passato
al servizio del Duca Cosimo nel 1548. vi restò fino al
x553. , in cui mori .
(3) Antonio Solosmeo da Settignano , detto dall' Or-
landi Tolosnieo , finì dalle figure grandi in fuori tutta la
sepoltura , di cui qui si parla, opera cominciata nel <532.,
e nella quale furon pure impiegati Antonio da S. Gallo
per l'architettura , Francesco di Giuliano da S. Gallo
per le statue, ed un certo Matteo de' Quaranta napole-
tano . Il Solosmeo fu discepolo del Sansovino ; e sicco-
me era persona piacevole ed ardita, che con facilità
diceva male di ognuno, ed era specialmente poco amico
domi della necessità virtù , arditamente
spinto modestamente il cavallo , mercè di
Dio, oscurato gli occhi loro, libero passai,
e con quanta più fretta io potei me ne
andai a Palombara (i), luogo del Signor
Giambattista Savelli (2),e di quivi rimandai
il cavallo a Messer Giovanni ; nè manco
volsi, ch'egli sapessi dov' io mi fussi. Il
detto Signor Giambattista , carezzato ch' e'
m'ebbe due giornate, mi consigliò , che
io mi dovessi levare di quivi e andarmene
alla volta di Napoli , per tanto che passassi
questa furia; e datomi compagnia , mi
fece mettere sulla strada di Napoli. In sul-
la quale io trovai uno scultore mio amico,
che ce n'andava a San Germano a finir la
sepoltura di Pier de' Medici a Monte Casi-
ni. Questo si chiamava per nome il Solo-
smeo (3); ed egli mi dette nuove , come
(1) Villaggio nella Sabina al nord di Tivoli.
(2) Gio. Battista Savelli gentiluomo romano fin dal
1527. ebbe il comando di un corpo di cavalleria pon-
tificia . Fu all' impresa di Firenze nel i53o. , e passato
al servizio del Duca Cosimo nel 1548. vi restò fino al
x553. , in cui mori .
(3) Antonio Solosmeo da Settignano , detto dall' Or-
landi Tolosnieo , finì dalle figure grandi in fuori tutta la
sepoltura , di cui qui si parla, opera cominciata nel <532.,
e nella quale furon pure impiegati Antonio da S. Gallo
per l'architettura , Francesco di Giuliano da S. Gallo
per le statue, ed un certo Matteo de' Quaranta napole-
tano . Il Solosmeo fu discepolo del Sansovino ; e sicco-
me era persona piacevole ed ardita, che con facilità
diceva male di ognuno, ed era specialmente poco amico