248 VITA DI BENVENUTO
opera d'importanza, per la qual cosa m'im^
pediva assai. Alla fine della mia medaglia
avvenne, che Messer Piero Carnesecchi (1),
favoritissimo del Papa , prese la cura di te-
ner conto di me ; così in un destro modo
mi disse quanto il Papa desiderava eh' io
lo servissi . Al quale io dissi , che in brevi
giorni io mostrerei a Sua Santità, che mai
io non mi ero scordato del servizio di
quella .
Pochi giorni appresso avendo finito la
mia medaglia , la stampai in oro , argento
e ottone. Mostratala a Messer Piero, subito
m'introdusse dal Papa. Era un giorno do-
po desinare del mese d'Aprile (2), ed era
un bel tempo: il Papa era in Belvedere .
Giunto alla presenza di Sua Santità , gli
porsi in mano le medaglie insieme con li
conj d'acciajo. Presele, subito conosciuto
(r) Questo Prelato di nazione fiorentino, era per la
sua dottrina e per le sue gentili maniere carissimo non
solo a Clemente VII. , ma altresì a tutti i primari Let-
terali di que' tempi, come è da vedersi nelle lettere del
Mureto , del Bonfadio, del Casa , del Flaminio e d'altri.
Ma avendo contratta amicizia con Giovanni Valdes in
Napoli e col Melantone in Francia , restò egli sventu-
ratamente avvelenato dalle opinioni religiose di que' due
insigni e pericolosissimi Novatori. Accusato per ciò a
Roma fin dal 1546., fu alla prima assolto; rinnovatasi
quindi l'accusa , fu condannato dall' Inquisizione come
contumace; ed in fine per istanza di Pio V. essendo
stato dal Duca Cosimo consegnato e tradotto a Roma,
fu ivi decapitato ed arso come ostinato eretico nell'Ago,
sto 1567.
(2) Del &534.
opera d'importanza, per la qual cosa m'im^
pediva assai. Alla fine della mia medaglia
avvenne, che Messer Piero Carnesecchi (1),
favoritissimo del Papa , prese la cura di te-
ner conto di me ; così in un destro modo
mi disse quanto il Papa desiderava eh' io
lo servissi . Al quale io dissi , che in brevi
giorni io mostrerei a Sua Santità, che mai
io non mi ero scordato del servizio di
quella .
Pochi giorni appresso avendo finito la
mia medaglia , la stampai in oro , argento
e ottone. Mostratala a Messer Piero, subito
m'introdusse dal Papa. Era un giorno do-
po desinare del mese d'Aprile (2), ed era
un bel tempo: il Papa era in Belvedere .
Giunto alla presenza di Sua Santità , gli
porsi in mano le medaglie insieme con li
conj d'acciajo. Presele, subito conosciuto
(r) Questo Prelato di nazione fiorentino, era per la
sua dottrina e per le sue gentili maniere carissimo non
solo a Clemente VII. , ma altresì a tutti i primari Let-
terali di que' tempi, come è da vedersi nelle lettere del
Mureto , del Bonfadio, del Casa , del Flaminio e d'altri.
Ma avendo contratta amicizia con Giovanni Valdes in
Napoli e col Melantone in Francia , restò egli sventu-
ratamente avvelenato dalle opinioni religiose di que' due
insigni e pericolosissimi Novatori. Accusato per ciò a
Roma fin dal 1546., fu alla prima assolto; rinnovatasi
quindi l'accusa , fu condannato dall' Inquisizione come
contumace; ed in fine per istanza di Pio V. essendo
stato dal Duca Cosimo consegnato e tradotto a Roma,
fu ivi decapitato ed arso come ostinato eretico nell'Ago,
sto 1567.
(2) Del &534.