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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Oth.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0303
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BELLINI. 269
gate per infino fuor della porta. Io me ne
risi, e così ce ne andammo. Accompagnam-
moci col Procaccio di Venezia , il quale si
chiamava per soprannome Lamentone; con
esso andammo di compagnia. Passato Bo-
logna una sera infra l'altre arrivammo a
Ferrara ; e quivi alloggiati all' osteria di
Piazza, il detto Lamentose andò a trovare
alcuno de' Fuorusciti, a portar loro lettere
ed imbasciate da parte delle loro mogli ;
che così era consentimento del Duca, che
solo il Procaccio potessi parlar loro, e gli altri
no, sotto pena della medesima contumacia
in che egli erano. In questo mezzo per
essere poco più di ventidue ore , noi ce
n'andammo, il Tribolo ed io, a veder tor-
nare il Duca di Ferrara, il quale eia ito
a Belfiore (1) a veder giostrare. Nel suo
ritorno noi scontrammo molti Fuorusciti,
i quali ci guardavano fisso, quasi sforzan-
doci di parlar con essoloro. 11 Tribolo, che
era il più pauroso uomo che mai conosces-
si al mondo, non cessava di dirmi: non li
guardare e non parlar con loro, se tu vuoi
tornare a Firenze. Così stemmo a veder
tornare il Duca ; dipoi tornaticine all' oste-
ria , ivi trovammo Lamentone. E fattosi
vicino a un'ora di notte, ivi comparve
Niccolò Benintendi (2), e Piero suo frat-

(1) Villa ducale contigua alle mura della città. 11
Duca era Ercole II. , degno figlio d'Alfonso, di cui a p. 87,
(2) Niccolò era stato degli Otto nel x5^, , e confi-
nato a Lecco di Lombardia n^ ri3o.
 
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