CELL1NI .
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detta croce; e portatolo al Papa col Cri-
sto di cera e con molti altri bellissimi or-
namenti , soddisfece grandemente al Papa:
€ innanzi eh' io mi partissi da Sua Santità,
rimanemmo conformi di tutto quello che
si aveva a fare, e appresso valutammo la
fattura di detta opera . Questo fu una sera
a quatte' ore di notte; e il Papa aveva dato
commissione a Messer Latino Juvenale, che
mi facessi dar danari la mattina seguente.
Parve al detto Messer Latino, che aveva
una gran vena di pazzo, di voler dar nuo-
va invenzione al Papa , la quale venisse da
lui stietto ; che egli disturbò tutto quello,
che si era ordinato: e la mattina, quando
io pensai andare per li danari, disse con
quella sua bestiai presunzione (i): a noi
tocca ad esser gl'inventori, a voi gli ope-
ratori: innanzi ch'io partissi jersera dal
Papa, noi pensammo una cosa molto mi-
gliore. Alle quali prime parole, non lo
lasciando andar più innanzi, gli dissi: nè
voi nè 1 Papa non può mai pensar cosa
migliore, come è quella, dove interviene
Cristo colla sua croce ; sicché dite ora quan-
te pappolate cortigianesche voi sapete. Sen-
za dir altro si partì da me in collera , e
cercò di dare la detta opera a un altro
(1) Ride con ragione Monsignor Marini al veder
che il Cellini taccia così francamente Latino Manetti di
presunzione e pazzia, quasi che egli fosse un armadio di
modestia e di giudizio .
Benv. Cellini I.
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detta croce; e portatolo al Papa col Cri-
sto di cera e con molti altri bellissimi or-
namenti , soddisfece grandemente al Papa:
€ innanzi eh' io mi partissi da Sua Santità,
rimanemmo conformi di tutto quello che
si aveva a fare, e appresso valutammo la
fattura di detta opera . Questo fu una sera
a quatte' ore di notte; e il Papa aveva dato
commissione a Messer Latino Juvenale, che
mi facessi dar danari la mattina seguente.
Parve al detto Messer Latino, che aveva
una gran vena di pazzo, di voler dar nuo-
va invenzione al Papa , la quale venisse da
lui stietto ; che egli disturbò tutto quello,
che si era ordinato: e la mattina, quando
io pensai andare per li danari, disse con
quella sua bestiai presunzione (i): a noi
tocca ad esser gl'inventori, a voi gli ope-
ratori: innanzi ch'io partissi jersera dal
Papa, noi pensammo una cosa molto mi-
gliore. Alle quali prime parole, non lo
lasciando andar più innanzi, gli dissi: nè
voi nè 1 Papa non può mai pensar cosa
migliore, come è quella, dove interviene
Cristo colla sua croce ; sicché dite ora quan-
te pappolate cortigianesche voi sapete. Sen-
za dir altro si partì da me in collera , e
cercò di dare la detta opera a un altro
(1) Ride con ragione Monsignor Marini al veder
che il Cellini taccia così francamente Latino Manetti di
presunzione e pazzia, quasi che egli fosse un armadio di
modestia e di giudizio .
Benv. Cellini I.
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