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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Bearb.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0461
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CELLJNT. 427
ero di sorte assuefatto gli occhi in quella
oscurità, che dove prima io solevo leggere
un' ora e mezzo, io ne leggevo tre intere:
e tanto maravigliosamente consideravo la
forza della virtù di Dio in quei semplicis-
simi uomini , che con tanto fervore crede-
vano , che Dio compiaceva loro di tutto
quello, che essi s' immaginavano; promet-
tendomi ancor io dell' ajuto di Dio, sì per
la sua divinità e misericordia, e ancora per
la mia innocenza : e continuamente, quan-
do con orazioni e quando con ragionamenti
volti a Dio, sempre istavo in questi pen-
sieri in Dio; di modo che e' mi comincio a
venire una dilettazione tanto grande di questi
pensieri in Dio , eh' io non mi ricordavo
più di nessun dispiacere , che mai io per
l'addietro avessi avuto , anzi cantavo tutto
il giorno salmi e molte altre mie coni-
posizioni tutte dirette in Dio . Solo mi
davano grande affanno le ugna, che mi
crescevano; perchè io non potevo toccar-
mi che con esse io non mi ferissi, e non
mi potevo vestire, perchè elle mi s'arrove-
sciavano in dentro e in fuora, dandomi
assai dolore . Ancora mi si moriva i denti
in bocca ; e di questo io m'avvedevo, per-
chè sospinti i denti morti da quei ch'erano
vivi, a poco a poco soffocavano le gengìe,
e le punte delle barbe (1) venivano a tra-
ci) Siccome barbe diconsi le estremità delle radici
degli arbori , così barbe si dicono dai Toscani anche le
punte delle radici dei denti.
 
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