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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Bearb.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0129
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CELLINI. 95
demente arrossì il giovane, che per quella
causa gli accrebbe grandissima bellezza .
Così andati innanzi, la stanza era piena di
sonetti , che ciascun di noi aveva fatto e
mandatigli a Michelagnolo . Questo li co-
minciò a leggere, e li lesse tutti; accrebbe
alle sue (i) infinite bellezze tanto, che sareb-
be impossibile il dirlo . Dopo molti ragiona-
menti e maraviglie ( a' quali io non mi
voglio estendere, che non son qui per
questo solo) solo una parola mi sovvien
dire , perchè la disse quel maraviglioso
pittore Julio; il quale virtuosamente girato
gli occhi a chiunque ivi era attorno, ma
più affissato le donne che gli altri, voltosi
a Michelagnolo, così disse : Michelagnolo
mio caro, qu;l vostro nome di cornacchia
oggi a costoro sta bene , benché elle sieno
qualche cosa manco belle che cornacchie
appresso uno de' più bei pavoni che im-
maginar si possa. Essendo presto e in or-
dine le vivande, volendo mettere a tavola,
Julio chiese di grazia di voler esser egli
quello che a tavola ci mettesse . Essendogli
tutto concesso , preso per mano le donne,
tutte le accomodò per di dentro, e la mia
in mezzo ; dipoi tutti gli uomini , e messe
me in mezzo, dicendo ch'io meritavo ogni
grand' onore . Era ivi per ispalliera alle

(i) Alle loro , cioè del Sonetti. Il pronome suoi e
sue dai nostri buoni prosatori non s' usa che in senso
possessivo di un soggetto solo.
 
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