CELLINT. 163
gli altri dua erano di mezzo rilievo. All'in-
torno era assai quantità di pattini diversi,
accomodati con altre belle gioje. Il resto
di Dio Padre aveva un ammanto che svo-
lazzava, dal quale uscivan di molti puttini,
con molti altri begli ornamenti, i quali fa-
cevano bellissimo vedere. Era quest' opera
fatta d'uno stucco bianco sopra una pietra
nera. Giunto i danari, il Papa di sua
mano me li dette, e con grandissima pia-
cevolezza mi pregò, ch'io facessi di sorte
ch'egli l'avesse a sua voglia, di che buon
per me.
Portatomi via i danari e il modello,
mi parve mille anni di mettervi le mani .
Cominciato subito con gran sollecitudine a
lavorare , in capo d'otto giorni il Papa mi
mandò a dire per un suo cameriere, gran-
dissimo gentiluomo bolognese, ch'io dovessi
andar da lui e portar quello ch'io avevo
lavorato. Mentre che io andavo, questo ca-
meriere, che era la più gentil persona che
era in quella Corte, mi diceva, che non
tanto il Papa volesse veder quell' opera ,
ma me ne voleva dare un' altra di gran-
dissima importanza; e quella si era le stam-
pe delle monete della zecca di Roma; e
che io mi armassi a poter rispondere a
Sua Santità ; che per questo egli me n'ave-
va avvertito . Giunsi dal Papa, e squader-
natogli quella piastra d'oro , dov' era già
scolpito il Dio Padre solo, il quale così
bozzato mostrava più virtù, che quel mo-
gli altri dua erano di mezzo rilievo. All'in-
torno era assai quantità di pattini diversi,
accomodati con altre belle gioje. Il resto
di Dio Padre aveva un ammanto che svo-
lazzava, dal quale uscivan di molti puttini,
con molti altri begli ornamenti, i quali fa-
cevano bellissimo vedere. Era quest' opera
fatta d'uno stucco bianco sopra una pietra
nera. Giunto i danari, il Papa di sua
mano me li dette, e con grandissima pia-
cevolezza mi pregò, ch'io facessi di sorte
ch'egli l'avesse a sua voglia, di che buon
per me.
Portatomi via i danari e il modello,
mi parve mille anni di mettervi le mani .
Cominciato subito con gran sollecitudine a
lavorare , in capo d'otto giorni il Papa mi
mandò a dire per un suo cameriere, gran-
dissimo gentiluomo bolognese, ch'io dovessi
andar da lui e portar quello ch'io avevo
lavorato. Mentre che io andavo, questo ca-
meriere, che era la più gentil persona che
era in quella Corte, mi diceva, che non
tanto il Papa volesse veder quell' opera ,
ma me ne voleva dare un' altra di gran-
dissima importanza; e quella si era le stam-
pe delle monete della zecca di Roma; e
che io mi armassi a poter rispondere a
Sua Santità ; che per questo egli me n'ave-
va avvertito . Giunsi dal Papa, e squader-
natogli quella piastra d'oro , dov' era già
scolpito il Dio Padre solo, il quale così
bozzato mostrava più virtù, che quel mo-