198 VITA DI BENVENUTO
Santità , che egli (i) annaffiano le virtù ; ceii
per lo contrario le virtù nascono smunte
e rognose: e sappia Vostra Santità , cùo
non lo chiesi con intenzione d'averlo. le
beato ch' io ebbi quel povero Mazziere! di
questo tanto m'immaginavo . Vostra Santità
farà bene , non l'avendo voluto dare a me
a darlo a qualche virtuoso che lo meriti,
e non a qualche ignorantone , che satten-
da a grattare il corpo , come disse Vostra
Santità . Pigliate esempio dalla buona me-
moria di Papa Julio, che un tal uffizio
dette a Bramante eccellentissimo architet-
to (2). Ora subito fattogli riverenza, in-
furiato mi partì'. Fattosi innanzi Bastiano
(1) Egli è anche plurale. V. Boccacc. G. 7. n. 8.
(z) Donato Lazzari cognominato Bramante nacque
presso Urbino nel 1444., e dopo essersi molto avanzato
nella Pittura e nell' Àrchitettura passò a Milano verso
il 1476. per conoscere la fabbrica del Duomo e gli ar-
tisti distinti che vi lavoravano. Quivi incontrò egli il
favore di Gio. Galeazzo , di Lodovico e di Ascanio Sfor-
za, in maniera che restò nel Milanese occupato in opere
ragguardevolissime fino al r499& L'anno santo fu 2
Roma, ove avendo vieppiù sviluppato ed arricchito il
suo genio mediante lo studio delle antichità, ritrovò in
Giulio II. un padrone tanto amante delle cose grandi,
quanto egli era abile architetto ad eseguirle. In conse-
guenza furono innumerevoli le opere a lui affidate special-
mente dal Pontefice, che di lui si valse anche per in-
gegnere militare. Destinato ad alzare la più magnifica
chiesa del mondo, ne fece egli il primo disegno ed una
gran parte ; quantunque gli architetti che gli vennero
in seguito cambiarono quasi intieramente i pensieri di
esso. Gentilissimo di maniere, era /da tutti non meno
amato che onorato . Coltivò anche la Poesia e la Mur
sica, e morì in Roma l'anno 1614.
Santità , che egli (i) annaffiano le virtù ; ceii
per lo contrario le virtù nascono smunte
e rognose: e sappia Vostra Santità , cùo
non lo chiesi con intenzione d'averlo. le
beato ch' io ebbi quel povero Mazziere! di
questo tanto m'immaginavo . Vostra Santità
farà bene , non l'avendo voluto dare a me
a darlo a qualche virtuoso che lo meriti,
e non a qualche ignorantone , che satten-
da a grattare il corpo , come disse Vostra
Santità . Pigliate esempio dalla buona me-
moria di Papa Julio, che un tal uffizio
dette a Bramante eccellentissimo architet-
to (2). Ora subito fattogli riverenza, in-
furiato mi partì'. Fattosi innanzi Bastiano
(1) Egli è anche plurale. V. Boccacc. G. 7. n. 8.
(z) Donato Lazzari cognominato Bramante nacque
presso Urbino nel 1444., e dopo essersi molto avanzato
nella Pittura e nell' Àrchitettura passò a Milano verso
il 1476. per conoscere la fabbrica del Duomo e gli ar-
tisti distinti che vi lavoravano. Quivi incontrò egli il
favore di Gio. Galeazzo , di Lodovico e di Ascanio Sfor-
za, in maniera che restò nel Milanese occupato in opere
ragguardevolissime fino al r499& L'anno santo fu 2
Roma, ove avendo vieppiù sviluppato ed arricchito il
suo genio mediante lo studio delle antichità, ritrovò in
Giulio II. un padrone tanto amante delle cose grandi,
quanto egli era abile architetto ad eseguirle. In conse-
guenza furono innumerevoli le opere a lui affidate special-
mente dal Pontefice, che di lui si valse anche per in-
gegnere militare. Destinato ad alzare la più magnifica
chiesa del mondo, ne fece egli il primo disegno ed una
gran parte ; quantunque gli architetti che gli vennero
in seguito cambiarono quasi intieramente i pensieri di
esso. Gentilissimo di maniere, era /da tutti non meno
amato che onorato . Coltivò anche la Poesia e la Mur
sica, e morì in Roma l'anno 1614.