214 VITA 1)1 BENVENUTO
torre ; ma sì bene cinquecento scudi, che
io ebbi , sono di Sua Santità , i quali su-
bito gli renderò; e l'opera è mia, e ne
farò quanto mi è di piacere . Tanto corse
a riferir Pompeo con qualche altra morda-
ce parola , che a lui stesso con giusta cau-
sa io avevo detto. Dipoi tre giorni ap-
presso, un giovedì, vennero a me due
camerieri di Sua Santità favoritissimi , che
ancor oggi n'è vivo uno di quelli, ch'è
Vescovo, il quale si domandava Messer
Pier Giovanni ed era Guardaroba di Sua
Santità; l'altro si era ancora di maggior
lignaggio di questo , ma non mi sovviene
il nome . Giunti a me, mi disson così: il
Papa ci manda, Benvenuto; dappoi che tu
1' hai burlato e non l'hai voluto intendere
per la via più agevole, dice, o che tu ci
dia l'opera sua o che noi ti meniamo pri-
gione . Allora io li guardai in viso lieta-
mente , dicendo : Signori , se io dessi l'o¬
pera a Sua Santità, io darei l'opera mia ,
e non la sua, e pertanto l'opera mia io
non gliela vo' dare ; perchè avendola con-
dotta molto innanzi colle mie gran fatiche,
non voglio ch'ella vada in mano di qual-
che bestia ignorante, che con poca fatica
me la guasti .
Era alla presenza , quando io dicevo
questo , quell' orefice chiamato Tobbia
detto di sopra, il quale temerariamente
mi chiedeva ancora i modelli di essa opera:
le parole degne di un tale sciaurato, ch'io
torre ; ma sì bene cinquecento scudi, che
io ebbi , sono di Sua Santità , i quali su-
bito gli renderò; e l'opera è mia, e ne
farò quanto mi è di piacere . Tanto corse
a riferir Pompeo con qualche altra morda-
ce parola , che a lui stesso con giusta cau-
sa io avevo detto. Dipoi tre giorni ap-
presso, un giovedì, vennero a me due
camerieri di Sua Santità favoritissimi , che
ancor oggi n'è vivo uno di quelli, ch'è
Vescovo, il quale si domandava Messer
Pier Giovanni ed era Guardaroba di Sua
Santità; l'altro si era ancora di maggior
lignaggio di questo , ma non mi sovviene
il nome . Giunti a me, mi disson così: il
Papa ci manda, Benvenuto; dappoi che tu
1' hai burlato e non l'hai voluto intendere
per la via più agevole, dice, o che tu ci
dia l'opera sua o che noi ti meniamo pri-
gione . Allora io li guardai in viso lieta-
mente , dicendo : Signori , se io dessi l'o¬
pera a Sua Santità, io darei l'opera mia ,
e non la sua, e pertanto l'opera mia io
non gliela vo' dare ; perchè avendola con-
dotta molto innanzi colle mie gran fatiche,
non voglio ch'ella vada in mano di qual-
che bestia ignorante, che con poca fatica
me la guasti .
Era alla presenza , quando io dicevo
questo , quell' orefice chiamato Tobbia
detto di sopra, il quale temerariamente
mi chiedeva ancora i modelli di essa opera:
le parole degne di un tale sciaurato, ch'io