CELLINI. 223
calice in su quel modo, che egli aveva ve-
duto il mio: e cominciatosi a farsi mostra-
re dal detto Tobbia quel ch'e' faceva, tro-
vatosi mal soddisfatto, assai si doleva d'aver
rotto con essomeco , e biasimava l'opere di
colui, e chi glielo aveva messo innanzi.
Parecchi volte mi venne a parlare Baccino
della Croce da parte del Papa , ch'io do-
vessi fare quel reliquiere . Al quale io di*
cevo, ch'io pregavo Sua Santità, che mi
lasciassi riposare della grande infermità che
io avevo avuto, della quale io non ero
ancor ben sicuro; ma che io mostrerei a
Sua Santità di quell' ore eh' io potevo ope-
rare, tutte le spendere in servizio suo. lo
m'ero messo a ritrarlo, e gli facevo una
medaglia segretamente; e quelle stampe
d'acciajo per istampare detta medaglia ,
me le facevo in casa (i) ; e alla mia bottega
tenevo un compagno , che era stato mio
garzone, il quale si domandava Felice (2).
In questo tempo , siccome fanno i
giovani , m'ero innamorato d'una fanciulla
siciliana , la quale era bellissima; e perchè
ancor ella mostrava volermi gran bene se-
gretissimamente dalla madre , accortasi que-
sta di tal cosa , sospettando di quello gli
poteva intervenire (questo si era, che io
(1) Questa è la medaglia della Pace, di cui in se-
guito.
(2) Felice Guadagni, che fu sempre affezionatissimo
al Cellini, come si vedrà.
calice in su quel modo, che egli aveva ve-
duto il mio: e cominciatosi a farsi mostra-
re dal detto Tobbia quel ch'e' faceva, tro-
vatosi mal soddisfatto, assai si doleva d'aver
rotto con essomeco , e biasimava l'opere di
colui, e chi glielo aveva messo innanzi.
Parecchi volte mi venne a parlare Baccino
della Croce da parte del Papa , ch'io do-
vessi fare quel reliquiere . Al quale io di*
cevo, ch'io pregavo Sua Santità, che mi
lasciassi riposare della grande infermità che
io avevo avuto, della quale io non ero
ancor ben sicuro; ma che io mostrerei a
Sua Santità di quell' ore eh' io potevo ope-
rare, tutte le spendere in servizio suo. lo
m'ero messo a ritrarlo, e gli facevo una
medaglia segretamente; e quelle stampe
d'acciajo per istampare detta medaglia ,
me le facevo in casa (i) ; e alla mia bottega
tenevo un compagno , che era stato mio
garzone, il quale si domandava Felice (2).
In questo tempo , siccome fanno i
giovani , m'ero innamorato d'una fanciulla
siciliana , la quale era bellissima; e perchè
ancor ella mostrava volermi gran bene se-
gretissimamente dalla madre , accortasi que-
sta di tal cosa , sospettando di quello gli
poteva intervenire (questo si era, che io
(1) Questa è la medaglia della Pace, di cui in se-
guito.
(2) Felice Guadagni, che fu sempre affezionatissimo
al Cellini, come si vedrà.