266 VITA DI BENVENUTO
con alcuni mia amici , i quali mi confor-
tarono ch'io subito me n'andassi; e perchè
la Commissione era data per a un'ora di
notte, a ventitré ore io montai sulle poste
e me ne corsi a Firenze: perchè dappoi
che a quel Corsetto non gli era bastato
l'animo di far l'impresa, eh ' egli aveva or-
dinato, il Signor Pierluigi di sua propria
autorità aveva dato ordine, ch'io fussi pre-
so , solo per racchetare un poco quella fi-
gliuola di Pompeo , la quale voleva sapere
in che luogo era la sua dota. Non la po-
tendo contentare della vendetta in nessuno
de'dua modi, ch'egli aveva ordinato, ne
pensò un altro, il quale lo diremo al suo
luogo .
lo giunsi a Firenze, e feci motto al
Duca Lessandro ; il quale mi fece maravi-
gliose carezze, e mi ricercò , eh' io mi do-
vessi restar seco . E perche in Firenze era
un certo scultore chiamato il Tribolo (i),
(f) Niccolò de' Pericoli fiorentino, che per la sua
vivacità straordinaria acyuistossi da ragazzo il sopran-
nome di Tribolo , fa scultore dei più distinti, e condus-
se a tal perfezione alcune statue, che arrivarono ad es-
ser credute opera del Buonaroti . Oltre di ciò esercita-
Vasi egli volentieri in ogni sorta di opere ingegnose ;
tra le quali f ce per Clem. VII. nel i53o. un rilievo
topografico della città e dei contorni di Firenze, il quale
può considerarsi come il primo saggio di quell' arte che
a nostri giorni è stata portata a tanta perfezione dal
Sig. Exchaquet e dal General Pfiffer di Lucerna . Non
riuscì eguùm nte nell' Idraulica, a cui volle pure ap-
plicarsi . Morì di 65, anni nel x55o.
con alcuni mia amici , i quali mi confor-
tarono ch'io subito me n'andassi; e perchè
la Commissione era data per a un'ora di
notte, a ventitré ore io montai sulle poste
e me ne corsi a Firenze: perchè dappoi
che a quel Corsetto non gli era bastato
l'animo di far l'impresa, eh ' egli aveva or-
dinato, il Signor Pierluigi di sua propria
autorità aveva dato ordine, ch'io fussi pre-
so , solo per racchetare un poco quella fi-
gliuola di Pompeo , la quale voleva sapere
in che luogo era la sua dota. Non la po-
tendo contentare della vendetta in nessuno
de'dua modi, ch'egli aveva ordinato, ne
pensò un altro, il quale lo diremo al suo
luogo .
lo giunsi a Firenze, e feci motto al
Duca Lessandro ; il quale mi fece maravi-
gliose carezze, e mi ricercò , eh' io mi do-
vessi restar seco . E perche in Firenze era
un certo scultore chiamato il Tribolo (i),
(f) Niccolò de' Pericoli fiorentino, che per la sua
vivacità straordinaria acyuistossi da ragazzo il sopran-
nome di Tribolo , fa scultore dei più distinti, e condus-
se a tal perfezione alcune statue, che arrivarono ad es-
ser credute opera del Buonaroti . Oltre di ciò esercita-
Vasi egli volentieri in ogni sorta di opere ingegnose ;
tra le quali f ce per Clem. VII. nel i53o. un rilievo
topografico della città e dei contorni di Firenze, il quale
può considerarsi come il primo saggio di quell' arte che
a nostri giorni è stata portata a tanta perfezione dal
Sig. Exchaquet e dal General Pfiffer di Lucerna . Non
riuscì eguùm nte nell' Idraulica, a cui volle pure ap-
plicarsi . Morì di 65, anni nel x55o.