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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Oth.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0301
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CELLINI. 267
ed era mio compare per avergli io bat-
tezzalo un suo figliuolo; ragionando seco ,
mi disse , che un Jacopo del Sausovino (1),
già primo suo maestro , l'aveva mandato a
chiamate ; e perchè egli non aveva mai
visto Venezia, e pel guadagno ch'e' ne a-
spettava , ci andava molto volentieri : e do-
mandando a me, se io avevo mai veduto
Venezia, dissi, che no . Onde egli mi pre-
gò, ch'io dovessi andar seco a spasso :
al quale io promisi. Però risposi al Du-
ca Lessandro, che voleva prima andare a
Venezia, dipoi sarei tornato a servirla : e
così volle ch'io gli promettessi, e mi co-
mandò, innanzi ch'io mi partissi, io gli
facessi motto. L'altro dì appresso, essen-
domi messo in, ordine, andai per pigliar
licenza dal Duca; il quale io trovai nel
palazzo de' Pazzi , nel tempo che ivi era
alloggiato la moglie e le figliuole del Si-

(1) Jacopo era nato in Firenze da Antonio Tatti ;
ma avendo studiato sotto Andrea (Contucci) da Monte
a Sansavino, scultore esimio di que' tempi, abbandonò
il cognome paterno, e fu sempre detto Jacopo del San-
sazino 0 Sansovino . Lavorò con grandissima lode in Fi-
renze ed in Roma fino al 1527.; poscia ritiratosi a Ve-
nezia e fatto Architetto della Procuratia abbandonò quasi
intieramente la scultura per darsi tutto alla sua carica ,
la quale gli produsse non minor lucro che riputazione ;
per cui lasciò morendo TTna pingue eredità a suo figlio
Francesco Sansovino , quello stesso di cui abbiamo tanti
libri mediocri. Jacopo meri nel 1570. di anni ^3.
 
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