CELLINI. 3oi
chio, che ha di te paura . A queste parole
vi era di quelli che spaventavano, cono-
sciuto ch'io non farneticavo , ma parlavo
a proposito e in cervello. Così andò fa-
cendo il mio male, e poco miglioravo .
Maestro Francesco eccellentissimo veniva
quattro o cinque volte il giorno: Messer
Giovanni Gaddi, che s'era vergognato, non
mi capitava più innanzi. Comparse il mio
cognato, marito della detta mia sorella ,
che veniva da Firenze per l'eredità; e per-
chè egli era molto uomo dabbene, si ral-
legrò assai per avermi trovato vivo: il
quale mi dette un conforto inestimabile a
vederlo, e subito mi fece carezze, dicendo
di esser venuto solo per governarmi di sua
mano propria ; e così fece parecchi giorni.
Dipoi io ne lo mandai, avendo quasi sicu-
ra speranza di salute . Egli allora lasciò il
sonetto di Messer Benedetto Varchi, quale
è questo .
In la creduta e non vera morte
di Benvenuto Celimi .
Chi ne consolerà , Mattio, chi fia
Che ne vieti il morir piangendo ? poi
Che pure è vero , oimè, che senza noi
Così per tempo al Ciel salita sia
Quella chiar' alma amica , in cui fiorìa
Virtù cotal, che fino a'tempi suoi
Non vide egual, nè vedrà credo poi
Il mondo , onde i miglior si fuggon pria.
chio, che ha di te paura . A queste parole
vi era di quelli che spaventavano, cono-
sciuto ch'io non farneticavo , ma parlavo
a proposito e in cervello. Così andò fa-
cendo il mio male, e poco miglioravo .
Maestro Francesco eccellentissimo veniva
quattro o cinque volte il giorno: Messer
Giovanni Gaddi, che s'era vergognato, non
mi capitava più innanzi. Comparse il mio
cognato, marito della detta mia sorella ,
che veniva da Firenze per l'eredità; e per-
chè egli era molto uomo dabbene, si ral-
legrò assai per avermi trovato vivo: il
quale mi dette un conforto inestimabile a
vederlo, e subito mi fece carezze, dicendo
di esser venuto solo per governarmi di sua
mano propria ; e così fece parecchi giorni.
Dipoi io ne lo mandai, avendo quasi sicu-
ra speranza di salute . Egli allora lasciò il
sonetto di Messer Benedetto Varchi, quale
è questo .
In la creduta e non vera morte
di Benvenuto Celimi .
Chi ne consolerà , Mattio, chi fia
Che ne vieti il morir piangendo ? poi
Che pure è vero , oimè, che senza noi
Così per tempo al Ciel salita sia
Quella chiar' alma amica , in cui fiorìa
Virtù cotal, che fino a'tempi suoi
Non vide egual, nè vedrà credo poi
Il mondo , onde i miglior si fuggon pria.