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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Bearb.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0336
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30Z VITA DI BENVENUTO
Spirto gentil, se fuor del mortai velo
S'ama, mira dal Ciel ch' in terra amasti,
Pianger non già il tuo ben, ma il proprio male.
Tu ten sei gito a contemplar su in Cielo
L'alto Fattor, e vivo il vedi or , quale
Colle tue dotte man quaggiù il formasti, (i)
Era la infermità stata tanto inestima-
bile, che non pareva possibile di venirne
a fine; e quell' uomo dabbene di Maestro
Francesco da Norcia ci durava più fatica
che mai, e ogni giorno mi portava nuovi
rimedj , cercando di consolidare il povero
stemperato istrumento, e con tutte quelle
inestimabili fatiche non pareva che fussi
possibile venire a capo di questa indegna-
zione ; in modo che tutti i medici se n'era-
no quasi disperati, e non sapevano più
che farsi . Io avevo una sete inestimabile ,
e mi ero riguardato , siccome e' mi aveva-
no ordinato , di molti giorni; e quel Felice ,
che gli pareva aver fatto una bella impresa
a camparmi , non si partiva mai da me; e
quel vecchio non mi dava più tanta noja ,
ma in sogno qualche volta mi visitava. Un
giorno Felice era andato fuora, e a guar-
dia mia era restato un mio fattorino e
una serva , che si chiamava Beatrice . Io
domandai quel fattorino quel ch' era stato
di quel Cencio mio ragazzo, e che voleva
dire, ch'io non l'avevo mai veduto a' mia

(i) Allude al Dio Padre fatto dal Cellini, e di cui
V. a pag. i5$. e 1^5.
 
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