020 VITA DII BENVENUTO
padrone di esse. Così ini lasciarono stare
e non mi davano più noja.
Avendo atteso alla mia bottega , sentii-
tavo alcune mie faccende , non già di mol-
to momento, perchè mi attendevo alla re-
staurazione della sanità e ancora non mi
pareva di essere assicurato della grande in-
fermità ch' io avevo passata. In questo men-
tre l'Imperatore tornava vittorioso dall' im-
presa di Tunisi (i), e il Papa aveva man-
dato per me, e meco si consigliava , che
sorte d' onorato presente lo consigliavo a
donare all' Imperatore. Al quale io dissi ,
che il più a proposito per donare a Sua
Maestà era una croce d'oro con un Cri-
sto, al quale io avevo fatto quasi un orna-
mento, che sarebbe grandemente a propo-
sito e farebbe grandissimo onore a Sua
Santità e a me, avendo già fatte tre figu-
rette d'oro, tonde, di grandezza d'un pal-
mo in circa. Queste dette figure furono
quelle , ch'io avevo cominciate pel calice
di Papa Clemente: erano figurate per la
Fede, la Speranza e la Carità (2) . Ond'io
aggiunsi di cera tutto il restante del piè di
(1) Il Celimi, che a proposito del rovescio promes-
sogli da Lorenzo nel i535. ha voluto contar la morte
del Duca Alessandro seguita nel 1537., ritorna ora in-
dietro al i535.; giacché Carlo V. arrivò dall' impresa di
Tunisi a Napoli nel 3o. Novembre i535.
(2) V. retro a pag. 196. Queste tre figure dovean
essere un capo d'opera, giacché anche il Vasari ne
parla con gran lode.
padrone di esse. Così ini lasciarono stare
e non mi davano più noja.
Avendo atteso alla mia bottega , sentii-
tavo alcune mie faccende , non già di mol-
to momento, perchè mi attendevo alla re-
staurazione della sanità e ancora non mi
pareva di essere assicurato della grande in-
fermità ch' io avevo passata. In questo men-
tre l'Imperatore tornava vittorioso dall' im-
presa di Tunisi (i), e il Papa aveva man-
dato per me, e meco si consigliava , che
sorte d' onorato presente lo consigliavo a
donare all' Imperatore. Al quale io dissi ,
che il più a proposito per donare a Sua
Maestà era una croce d'oro con un Cri-
sto, al quale io avevo fatto quasi un orna-
mento, che sarebbe grandemente a propo-
sito e farebbe grandissimo onore a Sua
Santità e a me, avendo già fatte tre figu-
rette d'oro, tonde, di grandezza d'un pal-
mo in circa. Queste dette figure furono
quelle , ch'io avevo cominciate pel calice
di Papa Clemente: erano figurate per la
Fede, la Speranza e la Carità (2) . Ond'io
aggiunsi di cera tutto il restante del piè di
(1) Il Celimi, che a proposito del rovescio promes-
sogli da Lorenzo nel i535. ha voluto contar la morte
del Duca Alessandro seguita nel 1537., ritorna ora in-
dietro al i535.; giacché Carlo V. arrivò dall' impresa di
Tunisi a Napoli nel 3o. Novembre i535.
(2) V. retro a pag. 196. Queste tre figure dovean
essere un capo d'opera, giacché anche il Vasari ne
parla con gran lode.