CELLINI. 323
diamante , quale aveva compero dodicimila
scudi . Questo diamante, il Papa mandò
per me e me lo dette, che gli facessi un
anello alla misura del dito di Sua Santità ;
ma che voleva, che io portassi prima- il
libro al termine eh' egli era. Portato ch'io
ebbi il libro al Papa , grandemente gli sod-
disfece; dipoi si consigliava meco , che scu-
sa e' si poteva trovare all' Imperatore , che
fussi valida, per essere quella detta opera
imperfetta. Allora io dissi , che la valida
scusa si era, che io averei detto della mia
indisposizione, la quale Sua Maestà avreb-
be facilissimamente creduto, vedendomi così
macilente e scuro, come io ero . A questo
il Papa disse, che molto gli piaceva; ma
ch' io armgessi da parie di Sua Santità,
facendogli presente di me stesso: e mi disse
il modo, che io avevo a tenere , delle pa-
role che io avevo a dire; le quali parole io le
dissi al Papa , domandandolo se gli piaceva
ch'ilo le dicessi così. Il quale mi disse : troppo
bene diresti , se ti bastassi la vista di parlare
in questo modo coll' Imperatore. Io risposi
al Papa, che non solamente mi sarebbe ba-
stato l'animo parlar quello, ma ancora
molto più con l'Imperatore ; avvengachè lo
Imperadore andava vestito come andavo io,
e che a me saria parso parlare a un uomo
che fussi fatto come me: la qual cosa non
m' interveniva così , parlando con Sua San-
tità , nella quale io vi vedevo molta mag-
gior deità , sì per gli ornamenti ecclesiasti-
diamante , quale aveva compero dodicimila
scudi . Questo diamante, il Papa mandò
per me e me lo dette, che gli facessi un
anello alla misura del dito di Sua Santità ;
ma che voleva, che io portassi prima- il
libro al termine eh' egli era. Portato ch'io
ebbi il libro al Papa , grandemente gli sod-
disfece; dipoi si consigliava meco , che scu-
sa e' si poteva trovare all' Imperatore , che
fussi valida, per essere quella detta opera
imperfetta. Allora io dissi , che la valida
scusa si era, che io averei detto della mia
indisposizione, la quale Sua Maestà avreb-
be facilissimamente creduto, vedendomi così
macilente e scuro, come io ero . A questo
il Papa disse, che molto gli piaceva; ma
ch' io armgessi da parie di Sua Santità,
facendogli presente di me stesso: e mi disse
il modo, che io avevo a tenere , delle pa-
role che io avevo a dire; le quali parole io le
dissi al Papa , domandandolo se gli piaceva
ch'ilo le dicessi così. Il quale mi disse : troppo
bene diresti , se ti bastassi la vista di parlare
in questo modo coll' Imperatore. Io risposi
al Papa, che non solamente mi sarebbe ba-
stato l'animo parlar quello, ma ancora
molto più con l'Imperatore ; avvengachè lo
Imperadore andava vestito come andavo io,
e che a me saria parso parlare a un uomo
che fussi fatto come me: la qual cosa non
m' interveniva così , parlando con Sua San-
tità , nella quale io vi vedevo molta mag-
gior deità , sì per gli ornamenti ecclesiasti-