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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Bearb.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0382
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348 VITA DI BENVENUTO
che intelligenza, pareva che si fussi avve-
duto quello eh' io volevo fare, che aven-
dogli volto il viso inverso quell'erba fresca,
volevo , che notando ancora me strascinasse
seco. In questo venne un'onda sì grande
da quel luogo , ch' ella sopraffece la barca,
Ascanio (gridando: misericordia, padre mio,
ajutatemi) mi si volse gittare addosso ; il
perchè io messi mano al mio pugnaletto ,
e gli dissi , che facessino quel ch' io avevo
insegnato loro , perchè i cavalli salvereb-
bono loro la vita sì bene , com' io speravo
camparla ancora per quella via ; e se più
e' mi si gettassi addosso , l'ammazzerei. Così
andammo innanzi parecchi miglia con que-
sto mortai pericolo . Quando noi fummo a
mezzo il lago, noi trovammo un po' di
piano da potersi riposare, e in su questo
piano veddi smontato quei quattro gentil-
uomini tedeschi . Quando noi volemmo
smontare, il barcaruolo non voleva per
niente. Allora dissi: miei giovani, ora è
tempo a fare qualche prova di noi; sicché
mettete mano alle spade, e facciamo che
per forza e' ci niettino in terra. Così fa-
cemmo con gran difficoltà , perchè essi fe-
ciono grandissima resistenza . Pure messi
che noi fummo in terra , bisognava salire
due miglia su per quel monte, il quale
era più difficile , che salire su per una scala
a piuoli. Io ero tutto armato di maglia
co' stivali grossi e con uno scoppietto in
marno, e pioveva quanto Dio ne sapeva
 
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