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Cellini, Benvenuto; Carpani, Giovanni Palamede [Oth.]
Opere di Benvenuto Cellini (Volume 1): Vita di Benvenuto Cellini: orefice e scultore fiorentinoda lui medesimo scritta, nella quale si leggono molte importanti notizie appartenenti alle arti ed alla storia del secolo XVI — Milano: Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, 1806

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https://doi.org/10.11588/diglit.71580#0393
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CELLINO 356
grandissima prestezza io mi cacciai a cor-
rere e con gran difficoltà saltai in su quel
sasso, e spenzolandomi da esso, aggiunsi
un lembo di una guarnaccia (i) che aveva
addosso quest'uomo, e per quel lembo lo tirai
su, che ancora stava coperto dall' acqua ;
e perchè egli aveva bevuto di molta acqua e
poco stava che sarebbe affogato, io vedu-
tolo fuor del pericolo , mi rallegrai seco
d'avergli campato la vita. Per la qual cosa
costui mi rispose in franzese e mi disse,
ch' io non avevo fatto nulla , e che 1' im-
portanza si era le sue scritture, che vale-
vano di molte decine di scudi: e pareva,
che queste parole costui me le dicessi in
collera , tutto molle e borbogliando (2). A
questo io mi volsi a certe Guide, che noi
avevamo, e commisi che ajutassino quella
bestia, che io li pagherei. Una di quelle
Guide virtuosamente con gran fatica si mi-
se ad aiutarlo , e ripescogli le sue scritture,
tanto che egli non perse nulla; quell' altra
Guida mai non volse durar fatica nessuna
ad ajutarlo e ripescargli le sue scritture ,
tantoché non meritava nulla di pagamento.
Arrivati che noi fummo a quel luogo so-
praddetto , noi avevamo fatto una borsa ,
fa quale era tocca a spendere a me. Desi-

ti) Guarnaccia era una spezie di sopravveste lunga
a guisa di zimarra .
(2) Borbogliare vale borbottare e quasi mormorare s
 
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