CÉLLINI. 46,
ogni cosa per lo meglio, che questa pri-
gione, che certo innocentissimo tu hai a-
vuta , la sarà stata la salute tua per sem-
pre, perchè tu calpesterai la povertà , e
non aecaderà ritornare in Francia andando
a tribolare la vita tua in questa parte e in
quella . Sicché dimmi liberamente il caso
com' egli è stato, e chi t'ha dato ajuto ;
dipoi confortati e riposati e guarisci . Io
mi feci da un capo e gli coniai tutta la
cosa com' eli’ era stata appunto , e gli detti
grandissimi contrassegni, infino a dell' ac-
quaruolo, che m'aveva portato addosso. Sen-
tito eh' ebbe il Governatore il tutto, disse :
veramente queste son troppe cose fatte da
un uomo solo , le non son degne d'altr'uo-
mo che di te. Così fattomi cavar fuora
la mana, disse : sta di buona voglia e con-
fortati , che per questa mana eh' io ti tocco
tu sei libero , e vivendo sarai felice. Par-
titosi da me, che aveva tenuto a disagio
un monte di gran gentiluomini e signori
(che mi venivano a visitare, dicendo in fra
di loro: andiamo a veder quell'uomo che
fa miracoli) questi restarono meco; e chi
di loro m' offeriva e chi mi presentava .
Intanto il Governatore giunto al Papa, co-
minciò a contar la cosa, ch'io gli avevo
detta; e appunto s'abbattè a esservi alla,
presenza il Signor Pierluigi suo figliuolo ;
e tutti facevano grandissima maraviglia . Il
Papa disse: certamente questa è troppo
gran cosa. Il Signor Pierluigi allora aggiun.