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jig CANTO XV.

Cacasenno! interruppe il forestiere
Maravigliato al nome stravagante,

Se tuggelia i! turacciolo a dovere,

Sarà la cara coi'a quest’ infante.

Un bel nome fu sempre un bel piacere;

E alcun se ’i comprerebbe col contante;

Ma in tante istorie io non ho mai trovato,
Nomi di sì meschin significato.

4* LI,

Egli è un costume, ripigliò la vecchia^

Q pur de’ pecorai piuttosto abuso,

A cui conviene assuefar J’orecchia

Per non restar fuor del commercio esduso,

Chi ncme h3 Laura chiamaiì Lorecchia,

Chi Egidìo Giglio, e chi Ambrogio Ambuso,
Bacio è lo stess'o, che Bartolomeo,

E fisbello vuoi dire Alsessbeo.

4> LII, 4*

Arsenio propriamente allorchè nacque
Nomossi il figlio, a tal iì nomerebbe;

Ma non so come, a poco a poco piacque
A1 popol d’alterarlo, e mi rincrebhe,

Perciò il primo di lui nome si tacque,

E l’altro, onde or iì noma, intanto crebbe,
Per secondar de la gentaglia il genio;

Così cangiossi in Cacasenno Ari'enio.
 
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